Vincenzo Costantino, Sr. Director Sales Engineering EMEA di Commvault declina i trend che dal suo osservatorio privilegiato individua per il 2020, a partire da una netta accelerazione del processo di digitalizzazione per le aziende che vogliono internazionalizzarsi e diventare più competitive.
“La digital transformation è il tema dominante di qualunque dipartimento IT da molto tempo. Di recente questa tematica è uscita da ambiti puramente IT e ha pervaso altri dipartimenti aziendali, dal finance al marketing fino ad approdare al business. Nel 2020 sicuramente ci sarà una netta accelerazione nella digital transformation che è diventata una priorità per il business di molte aziende, sicuramente di quelle che operano in contesti più competitivi ed internazionali”.
In Italia la situazione qual è?
“L’Italia ha un duplice approccio alla digital transformation. Da un lato ci sono le grandi aziende, che hanno intrapreso questo percorso da un po’ di tempo e sono già in una fase di ulteriore affinamento di processi e tecnologie. Ne stanno già traendo vantaggi a livello IT e cominciano ad avere le prime importanti ricadute a livello di business. Le aziende medie e piccole sono sicuramente più indietro, ma nel 2020 avranno una forte accelerazione – soprattutto quelle che operano in contesti internazionali e/o con prodotti di eccellenza. Queste imprese per loro natura sono molto snelle e quindi il processo di trasformazione sarà molto più veloce”.
Invece il 2020 che anno sarà?
“Il 2020 sarà l’anno caratterizzato da diverse tendenze principali: multicloud: si parla da alcuni mesi di multicloud come una strategia per proteggere gli investimenti e per la exit strategy.
Queste tematiche passeranno in una fase esecutiva ed attuativa, che porterà chiaramente a una polarizzazione delle offerte cloud sia dal punto di vista dei costi che di specializzazione e focalizzazione; protezione dei dati: backup, sicurezza e compliance: la diretta conseguenza di data center sempre più liquidi e di dati in continuo movimento è la necessità di una forte accelerazione di rinnovamento delle tecnologie di protezione dei dati per essere in grado di interagire in modo fluido con i vari cloud, applicativi, livelli di accesso e mobilità.
Questo apre nuovi scenari a possibili cyber attacchi, tra cui spicca per la sua efficacia il ransomware.
La risposta è avere strumenti, tecnologie, know how e processi adatti ad una moderna data protection che sia in grado di difendere il più grande asset aziendale (i dati) e di garantirne la resilienza, l’accesso, la confidenzialità, la fluidità e fruibilità; analisi e gestione dei dati: da anni si parla di analytics.
Il 2020 vedrà una forte accelerazione grazie alla trasformazione evolutiva dei data center in ottica cloud e containerizzazione delle applicazioni. Da qui una nuova era di analisi dei dati. Infine, software defined: il 2020 sarà l’anno della virtualizzazione della infrastruttura storage (software-defined storage). Questo processo ha diversi elementi propulsivi, dal cloud e multicloud alla containerizzazione, passando per OpenStack, ottimizzazione costi e gestione, e una sempre maggiore indipendenza da hardware provider e tecnologie proprietarie”.
Commvault come rispondete a questi trend?
“Commvault è un solution leader (secondo i maggiori analisti di riferimento) in ambito data protection, analisi e gestione del dato, migrazione e conversione da e verso il cloud, che permette di realizzare una strategia multicloud dinamica ed efficiente.
Inoltre, contro cyber attacchi, il backup è la migliore risposta; Commvault a questo aggiunge una serie di funzionalità che permettono di arginare l’attacco in pochi minuti facendo scattare una serie di azioni automatiche di contenimento e remediation fino a un completo ripristino automatico dei dati e degli applicativi a pochi minuti prima dell’attacco.
Infine, grazie all’acquisizione di Hedvig, oggi Commvault è in grado di offrire una vera soluzione indipendente di software-defined storage in grado di virtualizzare tutto lo storage aziendale (sia on premise che nel cloud). Avere un’unica piattaforma di accesso al dato sia nel primary storage che nel secondary storage permette finalmente di disaccoppiare applicativi da infrastruttura sottostante”.
Le sfide invece che le aziende si troveranno ad affrontare il prossimo anno?
“Dal punto di vista della sicurezza, sicuramente il ransomware e gli attacchi mirati. Inoltre, la necessità di sfruttare al meglio tutte le offerte cloud esistenti con una adeguata strategia multicloud e conseguente exit strategy. Infine, in ottica di compliance, una migliore gestione e retention dati ed informazioni”.
Come intendete sostenerle?
“Commvault garantisce la protezione dei dati, la loro gestione, la generazione e correlazione delle informazioni e l’integrazione con tutti i maggiori fornitori cloud, SaaS e service provider. Quindi offre un’estrema apertura a queste nuove tecnologie e soluzioni, garantendone al contempo protezione, indipendenza e possibilità di migrazione automatizzata”.
In cosa si distingue Commvault?
“Commvault si distingue per una visione ad ampio spettro in tema di gestione delle informazioni. È in grado di integrarsi con tutti i data center, la quasi totalità degli applicativi esistenti e grazie ai connettori con numerosissimi cloud provider, siamo in grado di permettere la migrazione e la protezione dei dati da on premise verso il cloud, Saas, O365 e multicloud in modo automatico e trasparente.
Infine, Hedvig permette di avere una soluzione di tipo software-defined storage di tipo hyperscale per una gestione innovativa, economica, scalabile e performante dell’infrastruttura storage. Questo dà ai nostri clienti la possibilità di avere un’unica soluzione di gestione e protezione dei dati e della infrastruttura che li ospita”.
Cosa vi aspetta nel 2020?
“Per il 2020, gli obiettivi di Commvault si declinano su alcune principali direttrici, quali software-defined storage e multicloud, abbinate a protezione SaaS e orchestrazione. In generale, il nostro obiettivo sarà di aiutare i nostri clienti – in ambito enterprise e nel mid-market – ad avere una protezione e una gestione olistica dei dati ovunque essi siano”.