PFU non si aspetta per il 2020 grandi mutamenti. Soffermarsi sul valore di ciò che si fa e su come lo si realizza; ottimizzare e specializzarsi sono la chiave dell’affermazione sul mercato secondo Massimo Grippaldi

Massimiliano Grippaldi, PFU
Massimiliano Grippaldi, PFU

Come evolve il processo di digital transformation? PFU ci ha regalato la sua vision con le parole di Massimo Grippaldi, Sales Regional Manager dell’azienda per l’Italia.

“Alla luce delle esperienze fatte nel corso dell’anno, credo che manchi ancora la capacità di strutturare una metodologia di cambiamento che tenga conto sia degli aspetti di riorganizzazione aziendale che di investimento economico. Ovviamente questo è riferito per lo più alle piccole e medie imprese, in quanto quelle di dimensioni maggiori hanno già operato o stanno effettuando tale cambiamento. Per le piccole, che sono la maggioranza, vediamo invece ancora molte difficoltà e credo che dovremo continuare a fare cultura con ottimismo costante”.

L’Italia, in particolare, come è messa?

“Alcune realtà, come quelle bancarie o le società più grandi e complesse, per rimanere competitive e migliorare il loro customer care hanno già attuato investimenti tali da poterle considerare aziende digitali. Ma questo vale solo per una piccola parte, in quanto le abitudini e la resilienza al cambiamento e/o all’investimento incidono invece sulla competitività delle medie e soprattutto piccole aziende”.

Quali saranno, dal punto di vista della tecnologia, i trend più forti nel 2020 secondo  PFU?

“Sostanzialmente non ci aspettiamo grossi mutamenti, quindi riteniamo che nel nostro settore cresceranno ancora le aziende digitali e noi siamo pronti a fare la nostra parte con strumenti e soluzioni al passo con i tempi, ma non ci aspettiamo un cambiamento radicale o una crescita impetuosa. Non è successo così neppure con l’introduzione della fattura elettronica, proprio a causa del fatto che questi processi impiegano molti anni per evolversi e completarsi”.

Come rispondete a queste tendenze? 

“La nostra proposta si articola sia su un ampliamento dell’hardware, con proposte tagliate su misura per tutti coloro che devono digitalizzare documenti critici, ad esempio i documenti d’identità, che per forza di cose rimarranno sempre fisici anche in un mondo più digitale di questo, e su proposte software più evolute. Infatti, applicazioni in grado di estrarre e di organizzare in maniera automatizzata le informazioni contenute in un documento sono la base di una gestione elettronica dei dati. Oggi siamo in grado di proporre software di valore che si integrano all’interno di gestionali o soluzioni di workflow di terze parti, accanto alla nostra tradizionale proposta hardware, già così ben riconosciuta e apprezzata dal mercato”.

Quali saranno invece le sfide che le aziende si troveranno ad affrontare?

“Le aziende si troveranno ad affrontare la sfida della competitività. Nella già non facile situazione economica del nostro Paese, vessato da una tassazione soffocante, dovranno investire nella trasformazione digitale per poter andare alla velocità di un mondo che cambia. Questo significa che le piccole aziende che non hanno un livello di specializzazione elevato avranno grosse difficoltà a stare sul mercato se non si evolvono fortemente. È necessario fermarsi e soffermarsi sul valore di ciò che si fa e su come lo si realizza; ottimizzare e specializzarsi sono la chiave dell’affermazione sul mercato”.

PFU cosa propone?

“In base alle nostre capacità, cerchiamo di divulgare conoscenza prima ancora di vendere prodotti e soluzioni. Solo con la consapevolezza che un investimento appropriato non rappresenta una spesa, ma può davvero migliorare l’efficienza e l’organizzazione aziendale, si può pensare di guardare al futuro tenendo il passo di una concorrenza sempre più agguerrita”.

Qual è la marcia in più di PFU?

“Oltre al prodotto, la cui qualità è assolutamente e universalmente riconosciuta, essendo leader di mercato, rispetto ai competitor possiamo contare su una maggior possibilità di investire tempo a fianco dei nostri clienti attuali e potenziali, sfruttando una rete di contatti in questo settore davvero molto ampia e capillare, per costruire insieme a loro soluzioni ritagliate su misura, al fine di rendere sempre più sartoriale l’esperienza di scelta e acquisto di una soluzione. Possiamo altresì mettere a disposizione dei futuri clienti test e dimostrazioni gratuite in loco dei nostri prodotti, affidandoci poi ad un’assistenza rapida e di alto profilo, in grado di far davvero dormire sonni tranquilli a chi decide di affidarsi a PFU”.

Per finire, quali sono gli obiettivi per il prossimo anno?

“Gli obiettivi sono sicuramente di ampliare la base clienti, convertendo all’utilizzo di periferiche specializzate per la digitalizzazione tutti quegli utenti che oggi utilizzano ancora dispositivi inadeguati, ma che hanno già iniziato un processo di trasformazione digitale. Inoltre, desideriamo comunicare e condividere con un numero sempre più ampio di partner l’opportunità di creare proposte verticali, con soluzioni diverse e dedicate, progettate su misura per i clienti”.