Le aziende, per essere al vertice mondiale, devono cambiare continuamente. É il caso di Ibm, un tempo leader indiscussa in ambito hardware, che oggi trae solo il 18% del proprio fatturato dal “ferro”. Questo perché Ibm ha investito per trasformarsi in una società di servizi e di software. Una realtà internazionale che oggi mette a disposizione un'infrastruttura Cloud arricchita dalle competenze maturate dai propri tecnici interni.

La tecnologia Cloud, però, non impatta solo sulle aziende di Ict, ma spinge la trasformazione digitale anche delle aziende più tradizionali.

Quando si parla di trasformazione digitale è però necessario considerare molteplici aspetti, che vanno dai device mobili all'analisi dei dati. Fenomeni che stanno spostando le esperienza dei consumatori e delle aziende, con Business Model sempre diversi.

Per illustrare simili concetti Fabio Furlani, Cloud Advisor di Ibm, ha usato la metafora di un bar che, in passato, si limitava a vendere caffè, mentre oggi è in grado di tracciare le abitudini dei clienti, anticipandone i bisogni in funzione dell'orario, del clima e delle festività. Un esempio estremo, che ben illustra come stiano cambiando le regole del Business.

 

Sindrome Uber

Nella fase attuale non sta cambiando solo il modello di Business, ma anche i concorrenti. Al punto che il competitor di Ford e dei taxisti oggi si chiama Uber, ovvero un'azienda che non possiede nemmeno un'auto.

Proprio il Cloud è alla base della “sindrome Uber”, un neologismo con il quale viene indicata la comparsa di un competitor proveniente da un ambito completamente diverso.

Trasformazioni che Furlani ormai conosce bene e alle quali è chiamato a reagire rapidamente insieme ai propri clienti. Per farlo è però necessario bilanciare l'It classico e quello innovativo, per governare adeguatamente la cosiddetta disruption.

Le aziende devono infatti reinventarsi. Un fenomeno che spinge l'innovazione e induce a sfruttare una tecnologia agile in termini generali e capace di generare nuove soluzioni sfruttando quello che c'è sul mercato.

Per tale ragione Furlani spiega come, malgrado l'innovazione, il Cloud non esiste senza l'It tradizionale. Questo anche in considerazione del fatto che la parte Core di un'azienda deve essere stabile e affidabile, ovvero affidata ad un Cloud privato. Mentre le nuove modalità, che richiedono l'agilità necessaria per affrontare specifici problemi di Business, sono chiamate a sfruttare al meglio le peculiarità del Cloud pubblico. Il Cloud ibrido è quindi la risposta all'esigenza di coniugare stabilità e innovazione.