In 150 anni di storia, le Capitanerie di Porto hanno vissuto una profonda trasformazione, sia dal punto di vista operativo che tecnologico. Un percorso riassunto dal capitano di Fregata Paolo Ferrero, responsabile del centro di controllo del traffico marittimo di Savona.

Il monitoraggio del traffico, turistico e commerciale, è un processo delicato, in quanto dal centro di controllo gli uomini vigilano costantemente sul movimento delle navi per garantire la sicurezza della navigazione.

“Non ci sostituiamo al comandante di una nave”, spiega Ferrero, ma interpretiamo i dati che arrivano. E proprio l'interpretazione dei dati, un tempo affidata alla sola sensibilità degli operatori, sfrutta oggi tecnologie sviluppate proprio da aziende italiane. Sulla scorta di queste informazioni, il personale della Capitaneria supporta le decisioni prese dal personale di bordo, per prevenire incidenti che possono avere conseguenze devastanti dal punto di vista ambientale e umano. Il tutto nel rispetto della direttiva europea che impone il monitoraggio del traffico navale, con informazioni disponibile a tutte le autorità coinvolte, che devono essere pronte a intervenire in modo efficace anche a fronte di incidenti. Un approccio preventivo che, secondo alcune valutazioni, ha ridotto del 20% gli incidenti stessi, così come consente di limitare le conseguenze e ottimizzare l'attività di soccorso.

 

Sappiamo tutto delle navi

In questo processo tecnologico evolutivo, da alcune settimane Savona sta utilizzando SafeSeatNet, la piattaforma che permette, in automatico, di acquisire e gestire tutti i dati di una nave, anche in termini di quantità e disposizione delle merci a bordo. La Capitaneria, in particolare, può valutare la presenza di carichi pericolosi.

Il supporto di piattaforme tecnologiche, però, non riduce l'importanza degli operatori che, attraverso l'interfaccia uomo / macchina permettono di valutare la necessità di un intervento manuale e basato sull'esperienza del personale. In particolare, conoscendo e rilevando il piano di navigazione è possibile prevedere l'evoluzione dell'attività, decidendo anche di stabilire un contatto con il personale imbarcato per assisterlo nelle operazioni di navigazione o, in casi estremi, di imporre specifiche attività.

Per consentire la condivisione dei dati più svariati, ogni soggetto coinvolto alimenta il data base, in funzione delle proprie peculiarità, con specifici livelli di accesso. Il tutto all'interno di un sistema molto delicato e intenso, in quanto il porto di Savona, in rapporto ai metri di banchina, è uno dei più efficienti d'Italia.