Antonio Spera, Presidente e CEO GE HealthCare Italia, racconta quali saranno le tendenze in ambito sanitario per il 2024

Antonio Spera, Presidente e CEO GE HealthCare Italia
Antonio Spera, Presidente e CEO GE HealthCare Italia

Abbiamo incontrato Antonio Spera, Presidente e CEO GE HealthCare Italia, per fare il punto sulle tendenze in ambito sanitario per il 2024: dalla medicina di precisione, all’intelligenza artificiale, per capire anche come la società pensa di evolvere il proprio modello per andare a intercettarle e soddisfare i nuovi bisogni delle aziende e degli operatori sanitari.

Il futuro in ambito sanitario sarà la medicina di precisione: quali sono le tecnologie più interessanti per passare a una concretizzazione di quello che ora rimane ancora in parte un’utopia?

“L’asse portante della medicina di precisione sono i dati: la quantità di dati potenzialmente utili in ambito clinico è in costante aumento, ma c’è ancora un grande potenziale inespresso. Dei 50 petabytes di dati generati dagli ospedali in media all’anno a livello globale solo il 3% viene oggi utilizzato. Grazie a machine learning e Intelligenza Artificiale, i big data possono fornire un supporto fondamentale all’attività clinica. Per identificare le cure più efficaci è fondamentale creare una cartella digitale del paziente che integri tutti i dati disponibili sulla sua storia clinica e che sia visibile a tutti i medici con cui il paziente viene in contatto durante il percorso diagnostico e terapeutico. L’obiettivo non è solo trattare la malattia in modo efficace, ma anche prevedere in anticipo la possibile risposta ad una terapia, l’insorgenza di una malattia o l’esito di un trattamento farmacologico. La prima necessità di fondo è quindi quella di avere la cartella clinica digitale, mentre in Italia è ancora largamente cartacea. C’è poi un tema di interoperabilità tra sistemi informativi: per facilitare lo scambio in tempo reale, l’analisi e l’interpretazione dei dati, servono infrastrutture evolute, in grado di garantire capacità elaborativa, rapidità di trasmissione, sicurezza e privacy”.

Hai citato l’intelligenza artificiale: quali sono le sue principali applicazioni che vedremo nell’ambito sanitario nel prossimo futuro? E perché comunque l’uomo è destinato a rimanere centrale?

“L’Intelligenza Artificiale è già integrata nelle più recenti apparecchiature e permette, attraverso algoritmi e Machine learning, di realizzare esami più veloci e accurati con ottima qualità delle immagini. Questo consente di aumentare produttività ed efficienza in ambito clinico e di migliorare l’esperienza del paziente. Anche i software di IA e deep learning rappresentano un importante supporto per il medico, velocizzando ad esempio l’attività di refertazione e indicandone le priorità. C’è poi il livello ospedaliero, dove l’impiego dell’IA può aiutare ad ottimizzare la gestione dell’intero ecosistema: l’analisi automatica di milioni di dati genera informazioni operative in tempo reale, ad esempio sulla disponibilità di letti in terapia intensiva o in sala operatoria, o può prevedere il no show di un paziente. L’integrazione tra Intelligenza Artificiale e intelligenza umana è la formula vincente: l’IA è come un pilota automatico, che supporta il pilota – senza sostituirlo – nel fare il suo lavoro in modo più efficiente”.

Voi di GE HealthCare Italia verso che direzione avete intenzione di muovervi il prossimo anno? Su cosa punterete e come pensate di evolvere la vostra strategia?

“A inizio 2023, con lo spin off da General Electric, siamo diventati un’azienda indipendente focalizzata sulla salute di precisione, che opera per migliorare l’outcome dei pazienti e affrontare le grandi sfide sanitarie del futuro. Il purpose di questa nuova era, che pone il paziente al centro, è “creare un mondo dove l’assistenza sanitaria non abbia limiti”. Per raggiungere questo sfidante obiettivo siamo focalizzati sullo sviluppo di approcci personalizzati lungo i percorsi di cura (care pateways), in particolare in oncologia, cardiologia e neurologia, puntando sulla strategia delle 3D: Smart Devices (dispositivi intelligenti), Disease State (aree di cura) e Digital Platform (con la creazione di piattaforme che permettono di analizzare e gestire i dati provenienti dai dispositivi). Per il futuro intendiamo continuare su questo percorso avviato un anno fa verso la medicina di precisione”.