Ecco come si trasformeranno i data center secondo Alessandro Solari, Ceo di NAQUADRIA

I mantra di questi ultimi anni sono Big Data, Cloud, Industry 4.0 e IOT, fenomeni che, accompagnati alla diffusione su larga scala di device sempre più performanti e della banda ultra larga, hanno portato a una crescita esponenziale del processo di familiarizzazione con la tecnologia da parte della popolazione mondiale. In questo scenario, alla vigilia del lancio delle reti 5G e se pensiamo che oggi 4,2 miliardi di persone sono online, il data center gioca un ruolo di primo piano al di là di quello che attiene strettamente i servizi enterprise. Dal mio punto di vista in un futuro prossimo il data center sarà sempre meno inteso come un’entità remota o un argomento complesso per addetti ai lavori, ma sarà considerato anche dagli utenti privati come una realtà che fa parte della loro quotidianità. Accessibile a tutti, iper connesso in continua comunicazione non solo con la rete globale ma anche con la città e la realtà locale in cui è inserito: questo è l’identikit di un data center che possiamo definire “dal volto umano” e a misura di ogni tipologia di utente dalla grande industria all’utente privato.

La sfida per i provider di web hosting, colocation e cloud come Naquadria consiste nel confrontarsi con utenti sempre più esigenti ai quali proporre non solo la connettività – aggiornando l’offerta ad esempio con la fibra – ma mettendo a disposizione una più ampia gamma di servizi integrati e personalizzati sulle esigenze specifiche dei diversi target. Inoltre, una volta raggiunto l’utente con la fibra ottica il data center può svolgere le funzioni di Ced interno all’azienda consentendole di sollevarsi da tutti gli oneri di gestione dei dati.

Nell’immaginario collettivo oggi il data center viene più facilmente identificato con grandi realtà conosciute a livello globale, che indubbiamente fanno da traino per quanto riguarda gli standard infrastrutturali e gestionali ma sono certo che si sta aprendo uno spazio d’azione più ampio anche per player come noi. Sin da quando abbiamo fondato Naquadria nel 2014 il nostro payoff è stato “l’infrastruttura che abbiamo creato per voi” e ci siamo proposti come il data center “della porta accanto”: decisamente friendly, in continua evoluzione e con un’assistenza non delocalizzata ma realmente vicina all’utente. L’obiettivo è garantire affidabilità, sicurezza e business continuity: semplicità e affidabilità.

È sicuramente una sfida complessa perché richiede molte risorse e un team preparato in grado di rispondere tempestivamente al cliente, offrire una consulenza qualificata ma anche supportare gli utenti nell’adeguato aggiornamento su argomenti di attualità, ad esempio come già facciamo con una certa regolarità organizzando convegni formativi dedicati a temi come gestione e sicurezza.

Insomma quando si parla di avanguardia tecnologica non esiste solo la Silicon Valley e allo stesso modo quando si pensa al data center non si deve fare riferimento solo ai grandi colossi. Noi di Naquadria ci crediamo e continuiamo a lavorare perché questo messaggio arrivi forte e chiaro!