Peter Panfil, Vice President of Global Power di Vertiv, parla della grande spinta che sta avendo il settore dei data center, supportati da sistemi di alimentazione integrati

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Peter Panfil, Vice President of Global Power di Vertiv,

L’attuale panorama del settore dei data center è delineato da esigenze di crescita e flessibilità. L’entusiasmo per la realizzazione di data center più grandi e veloci non si limita a compensare il tempo sprecato durante la pandemia, ma vuole anche agevolare il boom dei processi di trasformazione digitale che guidano i nuovi stili di vita, dal lavoro da remoto, alle supply chain automatizzate fino alla telemedicina. Inoltre, l’aumento dello streaming, dei social media e dei videogiochi ha generato una maggiore richiesta di risorse in cloud. In questo contributo di Peter Panfil, Vice President of Global Power di Vertiv ci spiga come i sistemi di alimentazione integrati stanno spingendo il settore dei data center.

Realizzare un data center di tipo standard

Sfortunatamente, questo periodo di richiesta insaziabile di potenza di calcolo e di storage dei dati si è scontrato con una carenza globale senza precedenti di materie prime, nonché con la mancanza di progettisti e ingegneri in grado di progettare e implementare i nuovi data center. Queste criticità hanno creato innumerevoli problemi alle organizzazioni che cercano di rispettare tempi e budget previsti per i nuovi progetti e, molti, per vincere la sfida, stanno adottando un approccio standardizzato. I sistemi di alimentazione integrati permettono di aggiungere capacità in modo graduale, consentendo agli operatori dei data center di implementare rapidamente l’infrastruttura senza comprometterne qualità o sicurezza.

L’esigenza di una maggiore implementazione di sistemi di alimentazione integrati è stata indicata dagli esperti di Vertiv come uno dei trend che ha influenzato il settore nel 2022. Inoltre, la transizione verso le infrastrutture integrate è stata evidenziata dalla survey ‘What’s Your Edge’ commissionata da Vertiv, dove quasi il 40% dei partecipanti, ha dichiarato di utilizzare o pianificare l’utilizzo di soluzioni rack integrate, o micro data center, mentre un ulteriore 20% afferma di impiegare o programmare il ricorso a data center modulari prefabbricati. Si prevede anche che il mercato globale dei data center modulari toccherà i 47,4 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita pari al 17,9% nel periodo preso in esame.

Accelerare implementazione e riduzione del TCO nella realizzazione di data center

Mentre il settore continua a rispondere alle sfide su costi, tempistiche e ricerca di nuovi talenti, viene attribuito un valore sempre maggiore ai progetti e alle apparecchiature prefabbricate, grazie alla loro replicabilità e all’affidabilità offerta. Vertiv e OMDIA hanno svolto una ricerca da cui è emerso che più della metà (52%) dei responsabili di data center intervistati ha implementato data center prefabbricati e che il 99% prevede di utilizzare data center modulari nei prossimi anni. I progettisti di data center possono soddisfare la domanda e aggiungere capacità senza preoccuparsi di un over provisioning. Arrivando in sede già pre-cablate e assemblate, queste soluzioni riducono i tempi di montaggio, aumentando l’affidabilità dei programmi e garantendo un maggiore controllo della qualità. Inoltre, l’adozione di un approccio standardizzato riduce la necessità di avere ingegneri e altri specialisti in loco. Con la progressiva diffusione dei data center nei Paesi in via di sviluppo, l’affidabilità, la conformità e la facilità di installazione diventano indispensabili quando non si dispone di competenza in materia di progettazione e realizzazione.

Per aumentare la velocità di installazione e ridurre il TCO utilizzando un approccio standardizzato, vengono suggerite le seguenti best practice:

· Normalizzare gli schemi dei diagrammi di progettazione a livello globale.

· Utilizzare configurazioni a rapida implementazione.

· Assicurarsi che siano state adottate o sperimentate batterie alternative a quelle convenzionali al piombo, come quelle agli ioni di litio (LIB), al nichel-zinco o al piombo puro a piastra sottile (TPPL).

· Assicurarsi che i tempi di funzionamento delle batterie siano in linea alle esigenze del team operativo.

· Disporre di un metodo di procedura (MOP) per la richiesta di offerta (RFP) globale e di programmi di inventario gestiti dal fornitore.

Vertiv offre funzionalità di integrazione più efficaci

Con l’acquisizione di E+I Engineering Group, Vertiv ha ampliato il proprio portfolio di progettazione nel settore dell’energia con le apparecchiature distribuzione della potenza a media e bassa tensione, i busway, le soluzioni di alimentazione modulari e il software per i sistemi di gestione dell’energia (EMS) di E+I Engineering.

L’acquisizione, oltre a consentire a Vertiv di sviluppare soluzioni personalizzate per i clienti, sostiene anche la spinta del settore verso una maggiore integrazione, affrontando molte delle principali preoccupazioni associate oggi alla realizzazione di data center. Ad esempio, la spedizione di queste soluzioni pre-cablate e assemblate riduce la necessità di un maggior numero di elettricisti da attivare in loco e crea un ambiente operativo più sicuro per gli addetti che eseguono le installazioni.

La realizzazione del data center non deve più essere esternalizzata, per cui i tempi di implementazione si riducono, mentre capacità di integrazione e qualità del progetto migliorano sensibilmente. Inoltre, grazie alle funzionalità modulari aggiuntive, i progettisti di data center dispongono di maggiori opzioni per distribuire la potenza a livello di rack, con l’opportunità di eseguire modifiche al layout e agli ampliamenti futuri.

 

A cura di Peter Panfil, Vice President of Global Power di Vertiv