ReStart in Green – CAMBIERÀ IL NOSTRO TIPO DI SVILUPPO DOPO IL CORONAVIRUS? SOSTENIBILITÀ TERRITORIALE, PATRIMONIO CULTURALE E TURISMO

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Il turismo rappresenta il 10% del PIL mondiale. Ad esso è legata la mobilitazione di grandi masse di persone che possono determinare trasformazioni nella composizione sociale e nella configurazione dei territori.

E’ ben comprensibile come oggi sia ancor più indispensabile definire una strategia di attrazione del nostro patrimonio territoriale e culturale, in grado di essere garanzia di precauzione e tutela della salute.

Occorre pensare ad un diverso approccio al turismo che sia capace di orientare i flussi turistici anche verso aree oggi ritenute periferiche.

L’attenzione crescente nei confronti di un turismo armonico ed in sintonia con il patrimonio culturale ed il territorio deve basarsi necessariamente sulla consapevolezza che la sostenibilità non è solo una necessità ma anche un’opportunità di crescita per l’industria turistica nel suo complesso.

Un turismo non esclusivamente legato allo sfruttamento delle risorse naturali ma più rispettoso dell’ambiente è un turismo costituisce un driver importante per garantire un futuro al nostro patrimonio e rendere competitivi i territori che lo ospitano.

Il turismo sostenibile risponde ad alcuni requisiti essenziali: tollerabile a lungo termine dal punto di vista ecologico; dimensionato nel tempo, per ridurre gli effetti legati alla stagionalità, e nello spazio, individuando la capacità di accoglienza del territorio; realizzabile ed equo sul piano economico e sociale, prodotto di un’interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori; non estraneo all’identità del luogo ma un elemento integrato alla ricchezza culturale ed economica dello stesso.

Alla sostenibilità è legata la responsabilità dei viaggiatori nel contatto con la popolazione locale e nell’attenzione alla gestione delle risorse e dei rifiuti.

Questa nuova prospettiva mette in evidenza anche figure professionali poco comuni, ma rilevanti in un’ottica di sostenibilità: ad esempio il paesaggista, che tiene conto delle trasformazioni del territorio con competenze tipiche di figure come l’urbanista, l’architetto, il giardiniere, il botanico; o il manager di governo del territorio, in grado di veicolare forme di adattamento al cambiamento climatico.

Ne discutiamo con:
DARIO FRANCESCHINI – Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
ALESSANDRO BRATTI – Direttore Generale ISPRA