È sempre più diffuso l’eCommerce, ma il rischio di clonazione online è pari se non più diffuso della clonazione fisica: quali tecniche e come difendersi.

Si sa, viviamo in un’epoca in cui l’e-commerce non è soltanto una pratica rapida e comoda, ma soprattutto estremamente accessibile, ogni giorno di più. E questo succede perché è ugualmente semplice richiedere una carta con cui effettuare acquisti online: per trovare un’offerta vantaggiosa – spesso a zero spese – basta infatti utilizzare un comparatore gratuito online per mettere le carte di credito del settore a confronto e individuare il prodotto più confacente alle proprie necessità.

Però, il diffondersi di questa pratica ha portato anche ad un aumento dei rischi connessi ai pagamenti online. Protagonisti delle cronache, soprattutto nell’ultimo periodo, sono infatti i vari metodi di clonazione “fisica” delle carte di credito e dei bancomat utilizzati dai malviventi che manomettono gli sportelli. Skimmer, Lebanese loop, Trashing, Boxing, tecniche abbondantemente spiegate in tv e sui giornali soprattutto grazie alla Polizia di Stato, per aiutare il cittadino a difendersi.

Se è vero che i casi di cyber-truffa sono in netto aumento, è vero anche che conoscere i rischi e le tecniche per evitarli può davvero fare la differenza e permettere ai consumatori di prevenire i raggiri. Spesso, infatti, è proprio l’ingenuità dell’utente a permettere al truffatore di avere la meglio.

Nel caso però di truffe online, non sempre le tecniche utilizzate dagli hacker sono molto pubblicizzate e soprattutto non sempre è facile sapere come difendersi dai malviventi. Conoscere questi metodi permette di fare molta più attenzione quando si effettuano transazioni economiche online.

La strategia più diffusa e più semplice dal punto di vista informatico è il phishing: all’indirizzo di posta elettronica dell’intestatario della carta arriva una mail che il più delle volte è la copia di una mail ufficiale della propria banca, la quale invita a inserire dati e codici della carta. Spesso le copie hanno un “layout” molto fedele alle mail di comunicazione, ma è bene ricordare che in nessun caso una banca può chiedere l’inserimento dei dati in assenza di protocolli di sicurezza.

Un’altra tecnica molto diffusa è invece lo sniffing, tramite il quale i malviventi intercettano le coordinate di pagamento effettuati con carta di credito, in modo da disporre di una traccia per poter effettuale altri pagamenti. Per evitare che le coordinate bancarie della nostra carta vengano intercettate dagli hacker, bisogna prestate molta attenzione, la stessa che bisogna avere ogni volta che si preleva da uno sportello o si paga tramite un POS in un esercizio commerciale.

Prima di tutto, bisogna controllare bene la barra degli indirizzi, soprattutto al momento di inserire i dati della carta. Se l’indirizzo comincia con “https” al posto di “http” significa che il sito in quel momento è criptato e che di conseguenza lo saranno anche i dati che vengono inseriti. Contestualmente, la pagina di pagamento deve essere contrassegnata dall’icona del lucchetto: questa sta a indicare che il sito utilizza protocolli di sicurezza, in particola SLL (Secure Socket Layer).

Si consiglia poi di rivolgersi a negozi online che siano credibili e “rispettabili”, come quelli di marchi affermati o che vendano prodotti certificati. È sempre bene, comunque, utilizzare una carta prepagata per gli acquisti online e stampare e conservare sempre le ricevute di pagamento qualora sia necessario contestare l’acquisto. In ogni caso, anche se si ha un semplice sospetto che la carta possa essere stata in qualche modo clonata, è sempre opportuno bloccarla immediatamente telefonando ai numeri gratuiti delle compagnie emittenti.