Nel 2014 i malware aumenteranno, come cresceranno le botnet mobile e le campagne di phishing

minacce mobile

Comparsi sulla scena del malware ormai molti anni fa i software nocivi «estorsori» si sono progressivamente evoluti; al giorno d’oggi, risulta possibile effettuare una loro classificazione in due principali tipologie. La prima di esse è rappresentata dai programmi trojan preposti a bloccare il funzionamento del computer  sottoposto ad attacco, per poi esigere il pagamento, da parte dell’utente-vittima, di una determinata somma di denaro, affinché possa essere ripristinata la normale operatività della macchina contagiata dal malware. La seconda categoria è invece costituita da quei programmi trojan appositamente progettati dai virus writer per codificare i dati custoditi nel computer preso di mira; tali trojan «estorsori», per poter in seguito procedere all’indispensabile operazione di decriptaggio e recupero dei dati precedentemente occultati, richiedono agli utenti il versamento di importi decisamente ancor più consistenti.

Nel 2014, la cybercriminalità compirà, logicamente, ulteriori passi in avanti nello sviluppo di tali tipologie di programmi trojan, rivolgendo le proprie losche attenzioni ugualmente ai dispositivi mobili. In primo luogo, naturalmente, saranno presi di mira – allo scopo di acquisire i diritti di amministratore – gli apparati mobili provvisti di sistema operativo Android. Da un lato, l’operazione di codifica dei dati memorizzati dall’utente sul proprio smartphone – fotografie, contatti, corrispondenza – una volta che il programma trojan avrà ottenuto i privilegi di amministratore, potrà essere realizzata piuttosto agevolmente; dall’altro lato, il processo di diffusione di trojan del genere – anche attraverso il servizio Google Play, del tutto legittimo – non richiederà eccessivi sforzi da parte dei malintenzionati.

Nel 2014, senza ombra di dubbio, proseguirà la specifica tendenza – da noi già osservata nel corso del 2013 – che vede un progressivo aumento del grado di complessità del malware mobile. Così come in precedenza, inoltre, i malintenzionati, avvalendosi dei trojan mobili, cercheranno di continuare ad impossessarsi illecitamente del denaro degli utenti. Allo stesso modo, continueranno ad essere sviluppati, dai malfattori, quegli strumenti che possono consentire di ottenere l’accesso agli account bancari dei proprietari di dispositivi mobili (campagne di phishing ordite nei confronti degli utenti di telefonia mobile, trojan «bancari»). Assisteremo, poi, nell’immediato futuro, alle prime operazioni di «compravendita» di botnet mobili; i cybercriminali inizieranno ad utilizzare attivamente tali reti-zombie per distribuire applicazioni nocive di terze parti. Così come nel recente passato, per infettare i dispositivi mobili verranno sfruttate le vulnerabilità individuate nell’OS Android; non si esclude, inoltre, un loro utilizzo nell’ambito di possibili attacchi drive-by portati nei confronti degli smartphone.

Aleksandr Gostev,  Chief Security Expert Kaspersky