[section_title title=Parte 3]
Sebbene sia vero affermare che questo approccio è più adatto ad archiviazioni di lungo periodo nelle quali non si prevede di ripristinare i dati di frequente e dove questi possono essere conservati in forma deduplicata per ridurre al minimo la crescita del loro volume nel tempo, l’integrazione della gestione dei dati con piattaforme cloud offre alle aziende un livello maggiore di certezza in merito alla loro capacità di eseguire complesse attività di eDiscovery. L’indicizzazione per contenuto combinata con l’integrazione di allerte, tracciamento e verifica basati su policy delle copie di dati nel cloud sta dando prova di essere il modo migliore per assicurare che i dati secondari o terziari possano essere recuperati con successo da archiviazioni di lungo periodo. In sostanza questo significa che i backup deduplicati più recenti possono essere prioritizzati per lo storage su dischi più performanti che garantiscono un recupero immediato e che le aziende possono livellare i costi dello storage secondo il profilo SLA di dati/applicazioni/servizi, senza correre il rischio di perderli.
Detto questo, considerata la natura incentrata sulle applicazioni dell’IT, è anche molto probabile che le aziende cominceranno a bilanciare i vantaggi della virtualizzazione con i costi associati alla diffusione delle macchine virtuali (MV). La promessa di ridurre i costi operativi e l’infrastruttura di rete, la flessibilità e la scalabilità delle applicazioni continueranno senza dubbio a incoraggiare le aziende a implementare più applicazioni critiche in un contesto di macchine virtuali. Tuttavia, queste applicazioni critiche richiederanno i più rigorosi SLA per quel che riguarda uptime applicativo, punti di ripristino granulari e tempi di recovery rapidi. Con risorse limitate persino per le attività di gestione IT di routine (come backup e ripristino), gli amministratori di storage e backup potrebbero avere ancora più difficoltà a gestire e proteggere i dati delle applicazioni critiche su MV, che risulterebbero a rischio.
Le aziende devono chiaramente riconsiderare la tecniche tradizionali di protezione dei dati. Di fronte alla crescente virtualizzazione nello storage nel 2014, al confine sempre più sottile tra cloud e on-premise, e all’impatto del BYOD sull’adozione della virtualizzazione e del cloud, ciò che è necessario è la capacità di gestire automaticamente la strategia di data management da un’unica console. Le aziende devono essere in grado di spostare MV inutilizzate su storage economico, con la possibilità di ripristinarle istantaneamente per un aumento di utilizzo, efficienza e risparmi. Se le aziende non fronteggiano queste problematiche, rischiano di pagare sempre più nel lungo periodo per archiviare dati che non verranno più utilizzati, e di faticare per controllarne la proliferazione – appesantendo ancora di più una rete già sottoposta a notevoli pressioni.
A cura di Michiel von der Crone, Field Advisory Services Team Director, EMEA, CommVault