[section_title title=Parte 2]
Il più importante vantaggio derivante da una sincronizzazione continua e automatica di file e cartelle è quello di rendere i dati fluidi e non bloccati in silos. Supportare sistemi operativi e ambienti differenti e fornire un accesso garantito sia ai vecchi documenti che ai file più recenti, indipendentemente dal device su cui erano stati creati. Tuttavia, poiché la sincronizzazione è differente dal backup tradizionale, ciò di cui si ha bisogno per incoraggiare un’adozione su larga scala di un archivio aziendale centrale, sono processi automatici ma definiti centralmente che migliorino la protezione dei dati mobili senza coinvolgere l’utente. L’IT deve recuperare visibilità e controllo su tutti gli uffici remoti e i dispositivi mobili ed essere in grado di fornire un servizio di backup che tocchi tutte le aree della rete in un istante. Questo è forse l’unico modo per assicurare che l’IT sia in possesso dell’ultima versione dei file di ogni utente in un determinato momento. Parimenti importante in questa epoca focalizzata sui dati è l’offerta di accesso self-service 24 ore su 24 sette giorni su sette a file e email protetti. Gli utenti si aspettano tempi di ripristino rapidi e funzionalità di ricerca basate sui ruoli per tutti i dati aziendali come regola per semplificare ricerca ed e-Discovery. Aprire un ticket e aspettare il supporto IT non è più accettabile. Ogni ritardo nell’accesso incrementa solo la possibilità che i dipendenti ritornino a strumenti consumer ad alto rischio per la condivisione dei file e a servizi ad hoc di backup nel cloud.
É importante tuttavia notare come le aziende stiano prendendo sempre più confidenza con la sicurezza e la scalabilità di risorse public cloud messe a disposizione da provider di grandi dimensioni. Piuttosto che appesantire le proprie reti, stanno scegliendo di utilizzare questa soluzione quando fanno uso di applicazioni pesanti come SharePoint, Oracle o SAP. Ciò fa in modo che con tutta probabilità assisteremo a una crescita del cloud privato in settori come la finanza e la sanità dove esistono significativi problemi di compliance e sicurezza e nei quali è necessario sapere che i dati ospitati on site sono trattati come “mission critical”.
Le aziende stanno cominciando a considerare i benefici derivanti dall’integrazione delle proprie soluzioni di data management con le piattaforme cloud, che consente loro di migrare senza problemi i dati da un data center on premise a un’infrastructure-as-a-service di cloud provider di primaria importanza come Amazon Web Services (AWS). La sfida relativa ai dati è quella di sfruttarne la raccolta, protezione, accesso e ripristino in modo automatizzato e indicizzato per contenuto da una console centrale con uno storage cloud low cost per l’archiviazione degli stessi. Questo approccio ha il potenziale per consentire alle aziende di aggiungere capacità di storage e tenere il passo della crescita dei dati senza appesantire ulteriormente il dipartimento IT. Rende inoltre possibile per aziende e service provider sfruttare in modo efficiente i servizi cloud per soddisfare i service level agreement (SLA) e i requisiti di budget.
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