La diffusione della mobilitech all’interno della pubblica amministrazione e della vita di ogni cittadino è realtà e sta già dando importanti risultati in ambito di sicurezza.

Tecnologia e sicurezza stradale, un binomio inscindibile

La strada rimane un ambiente pericoloso: nel 2020, nonostante una riduzione di più del 30%[i]  degli incidenti stradali rispetto all’anno precedente, l’indice di mortalità è rimasto praticamente invariato, con un valore medio nazionale di 2.0,[ii] mentre le polveri sottili sono in continuo aumento, con 405 stazioni di monitoraggio su 534 che hanno sforato il limite consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2020[iii]. Contrastare questi dati resta dunque una priorità per la società e proprio a questo scopo la tecnologia può fornire strumenti e strategie accessibili ed efficaci.

Nuovi strumenti

BigData e tecnologia IoT sono ormai indispensabili per interpretare i dati provenienti dalla realtà in cui viviamo, sempre più connessa, in ogni ambito, anche quello della mobilità. I veicoli connessi in Italia sono infatti in continuo aumento e hanno raggiunto i 17,3 milioni a fine 2020[iv], anche grazie alla rivoluzione green a cui stiamo assistendo, che ha causato un boom di acquisto e leasing di veicoli elettrici ed ibridi. Oltre un veicolo su tre è provvisto di almeno una funzionalità Smart[v],  che sia un box GPS/GPRS, con finalità principalmente assicurative, o una connessione nativa, tramite SIM o Bluetooth.  Per interpretare i dati provenienti dalla mobilità, la mobilitech incrocia i molteplici dati provenienti dalle auto connesse, come analisi di stile e abitudini di guida, contesto di guida e statistiche sugli spostamenti, con fattori come flussi di traffico, zone di inquinamento intenso, condizioni atmosferiche e principali cause di incidente con l’obiettivo di sviluppare una mobilità più sostenibile e sicura.

Il comportamento al volante

Le principali cause di incidente, come guida distratta e mancato rispetto di precedenze, semafori, limiti di velocità o distanza di sicurezza[vi], sono strettamente legate allo stile di guida dei conducenti.

Per permettere di minimizzare il rischio legato allo stile di guida, la mobilitech, analizzando i dati forniti dai veicoli connessi attraverso appositi algoritmi, può classificare lo stile di guida del singolo e suddividerlo in equilibrato, aggressivo o sportivo, in base a fattori quali velocità di percorrenza ed eventi estremi come frenate e accelerazioni improvvise, comportamento in curva, sorpassi e inversioni del senso di marcia. Grazie a questa classificazione il conducente può prendere consapevolezza del proprio stile di guida, della sua sostenibilità ambientale e dei propri limiti.

Le black box

Paolo Cappello, General Manager Air- Connected MobilityAncora una volta la tecnologia IoT, applicata ai veicoli con apposite “black box”, permette di raccogliere i dati relativi allo stile di guida- e non solo in un’apposita app, dando la possibilità sia ai singoli che ai gestori di flotte di accedere anche ad informazioni relative ai veicoli direttamente da dispositivi abilitati. Tramite app sarà quindi possibile tenere sotto controllo l’impatto ambientale e lo stato di salute dei veicoli, di essere avvisati di eventuali interventi necessari a mantenere la performance e la sicurezza del veicolo e di intervenire in modo tempestivo, evitando così eventi inaspettati e pericolosi come avarie e malfunzionamenti e ridurre i tempi di fermo veicolo. Un aspetto meno critico alla sicurezza, ma molto apprezzato nell’ambito del monitoraggio delle condizioni del veicolo, sono anche le notifiche prima di scadenze importanti che possono essere attivate in modo accurato, allertando dell’avvicinarsi delle scadenze di revisione, tagliando, assicurazione, e fine leasing. In questo modo il veicolo è adeguatamente curato, allungandone il prospettivo ciclo vita, e vengono evitate pesanti sanzioni in caso di mancato adempimento agli obblighi di manutenzione.

 In città 

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, gli strumenti offerti oggi da tecnologia IoT e BigData permettono di monitorare lo stato delle strade, i flussi di traffico, sia in generale che in zone e ad orari specifici, e di alimentare le cosiddette dashboard, che offrono interessanti heat map e rappresentazioni visive dei dati raccolti ed analizzati. Grazie alle dashboard, facilmente interpretabili anche da personale senza conoscenze tecniche, le amministrazioni cittadine possono finalmente fondare le loro azioni, e i conseguenti investimenti, su dati tangibili e dimostrabili.

A tutta Applicazione!

Un altro valido strumento a disposizione della PA grazie alla tecnologia è l’introduzione di app studiate appositamente per permettere ai cittadini di segnalare disservizi come buche, allagamenti, accumuli frondosi, ma anche incidenti e code, e di geolocalizzarli. Questa partecipazione attiva non solo permette di intervenire su potenziali pericoli stradali eliminandoli per tempo, ma incentiva anche un legame più stretto e costruttivo tra cittadini e amministrazione. Ingaggiando il contributo volontario dei cittadini, l’efficacia delle attività di controllo si moltiplica senza pesare sulle limitate risorse pubbliche. In seguito a una segnalazione e all’analisi di quest’ultima con la mobilitech, ad esempio, sarà possibile organizzare efficacemente gli interventi necessari per ripristinare la sicurezza sul tratto stradale. Sarà possibile pianificare la riqualificazione del manto stradale, in modo da ridurre i disagi per i cittadini, ma anche modificare la viabilità in caso di lavori o limitare il traffico in concomitanza di incroci pericolosi o tratte a traffico alterno,[vii]. Grazie alla visualizzazione in tempo reale sulle dashboard, la PA può inoltre gestire le tratte maggiormente inquinanti, deviando i flussi e diminuendo la congestione.

Conclusione

La diffusione della mobilitech all’interno della pubblica amministrazione e della vita di ogni cittadino è realtà e sta già dando importanti risultati in ambito di sicurezza. Rimane però importante continuare ad affidarsi al supporto della tecnologia anche in relazione alla guida e alle abitudini del singolo, per garantire la sicurezza dei cittadini e ridurre le emissioni.

A cura di Paolo Cappello, General Manager Air- Connected Mobility

 

[i] Istat, Incidenti stradali anno 20201, https://www.istat.it/it/files//2021/07/incidenti.pdf

[ii] Aci, ACI-ISTAT report incidenti stradali anno 2020, https://www.aci.it/archivio-notizie/notizia.html?tx_ttnews%5Btt_news%5D=2435&cHash=a6c3aa6ca7df16ef772e64bceddfdf71

[iii]Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Superamenti limite giornaliero PM10 nel 2020 e nel quinquennio precedente https://www.snpambiente.it/2021/01/15/in-anteprima-i-dati-snpa-sulla-qualita-dellaria-in-italia-nel-2020/

[iv] Ansa Motori, Il mercato delle auto connesse vale 1,8 miliardi.  https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/analisi_commenti/2021/05/28/il-mercato-delle-auto-connesse-vale-18-miliardi_eae0c4df-7a59-444e-8132-805d7e430e0b.html

[v] Ibid.

[vi] Istat, Incidenti stradali anno 20201, https://www.istat.it/it/files//2021/07/incidenti.pdf

[vii] Ibid.