Il progetto promosso da ANFIA in collaborazione con la Regione Campania viene supportato da Innovery per rendere il sistema di guida assistita a prova di hacker.

Innovery

Innovery, multinazionale italiana attiva nel settore della cybersecurity, partecipa alla realizzazione della Piattaforma tecnologica per la Mobilità Sostenibile e Sicura Borgo 4.0, un progetto di filiera promosso da ANFIA e realizzato con il coinvolgimento di un partenariato pubblico-privato coordinato dal soggetto gestore ANFIA Automotive e costituito da 54 imprese del settore e 3 Centri di Ricerca pubblici, con la partecipazione delle 5 Università Campane e del Cnr.

Il progetto supportato da Innovery intende sviluppare, all’interno del borgo irpino di Lioni (Avellino), un esempio, il primo in Italia, di smart mobility urbana dove, grazie alle tecnologie e all’integrazione tra servizi di telecomunicazioni e automotive, è possibile sperimentare la guida assistita di veicoli privati e di pubblica utilità, gestire il traffico e l’illuminazione stradale in modo sostenibile.

L’interazione tra macchine a guida assistita, altre centraline e sistemi di gestone del traffico – semafori, passaggi pedonali delle scuole, segnali, lampioni ecc. – attraverso protocolli radio specifici, portano con sé l’urgenza di garantire la sicurezza di tutta l’infrastruttura, per evitare intrusioni illecite o la manomissione di dati.

Secondo il recente report “Move to the future: la mobilità del 2031” realizzato da EY e IIA – Italian Insurtech Association, l’utilizzo di tecnologie avanzate nel settore della mobility comporterà l’avvento di rischi, soprattutto in tema di cyber security. Secondo l’analisi il maggior pericolo è legato alle vulnerabilità delle interfacce di connessione dei nuovi veicoli (44%), seguito dalla possibilità di dirottamento o furto di veicoli a guida autonoma (30%) e dalla possibile violazione della privacy legata al tracciamento degli spostamenti (26%).

Allo scopo di tutelare questi aspetti, soprattutto i rischi di dirottamento e tracciamento dei veicoli a guida assistita, la soluzione di Innovery ha lo scopo di garantire che gli scambi di informazioni tra i veicoli siano sicuri, in modo tale da impedire eventuali attacchi esterni o interni che potrebbero compromettere le stesse funzionalità di guida, ma che allo stesso tempo non ne compromettano la privacy.

La Smart Mobility si basa infatti sulla possibilità che hanno i veicoli di ogni tipo di comunicare tra loro e con l’infrastruttura stradale, allo scopo di ricevere in tempo reale tutte le informazioni che, elaborate dal software di bordo, rendono la guida più sicura.
Per garantire un corretto funzionamento di tutto l’ecosistema le comunicazioni che avvengono tra i veicoli e l’infrastruttura non devono essere in alcun modo compromesse. Se un criminale informatico riuscisse a penetrare all’interno del sistema inviando messaggi falsi, questo potrebbe compromettere l’intera filiera e provocare incidenti.

Innovery sta sviluppando un sistema per firmare digitalmente ogni messaggio inviato da e tra i veicoli, in modo da garantirne l’autenticità e allo stesso tempo la necessaria privacy. In questo modo un messaggio falso o inviato da un veicolo compromesso o da un attaccante può essere facilmente identificato, filtrato ed escluso delle comunicazioni.

Pensiamo a cosa accadrebbe se un hacker ad inviare messaggi artefatti agli altri veicoli. I messaggi falsi avrebbero come conseguenza un comportamento anomalo dei veicoli in movimento che potrebbe provocare incidenti, anche gravi”, ha spiegato Stefano Pisani Cloud & Infrastructure Competence Center Manager di Innovery. “Un caso tipico è quello del veicolo che sta in testa al gruppo ed è costretto a frenare; il veicolo manda subito un messaggio per avvisare gli altri veicoli intorno della frenata in corso in modo che a loro volta possano rallentare per tempo evitando un possibile tamponamento. Cosa succederebbe se questo messaggio venisse inviato senza una reale necessità?”.

Per scongiurare i rischi di comunicazioni compromesse, la soluzione di Innovery prevede che ogni messaggio venga firmato dal veicolo che lo invia in modo tale che gli altri lo possano riconoscere, al pari di una firma autografa, attraverso moderne soluzioni di crittografia. Questa soluzione assicura così che il messaggio sia autentico e quindi possa essere preso in considerazione.

La firma presente in ogni messaggio rende tuttavia possibile per un hacker tracciare gli spostamenti del veicolo semplicemente seguendo la traccia dei messaggi trasmessi con la stessa firma.

A un cyber criminale basta ricevere tutti i messaggi con le rispettive firme per ricostruire gli spostamenti dei veicoli”, prosegue Stefano Pisani di Innovery. “Abbiamo quindi pensato di estendere la nostra soluzione per rendere impossibile questa eventualità attraverso l’utilizzo di pseudonimi certificati”.

Per tutelare la privacy del veicolo, Innovery ha introdotto nel progetto l’uso degli pseudonimi nella generazione dei certificati usati per la firma dei messaggi. In pratica, il messaggio non viene firmato in modo da poter risalire al veicolo, alla sua identità digitale con cui è registrato all’interno della piattaforma, ma con uno pseudonimo che viene cambiato in continuazione. In questo modo ogni veicolo apparirà sempre in modo diverso e non sarà possibile tracciarlo.

Infine Innovery lavora anche per una soluzione per proteggere gli aggiornamenti del software di bordo dei veicoli (firmware): se infatti un attaccante riuscisse a caricare su un veicolo un software compromesso, questo potrebbe provocare comportamenti anomali nel veicolo e compromettere l’incolumità del guidatore.

Per garantire la sicurezza del firmware, Innovery utilizza tecnologia blockchain, che è in grado di conservare le informazioni sul software (impronta) senza che queste possano essere modificate. La blockchain è una catena di blocchi di dati contenenti informazioni collegati tra loro in modo che non sia possibile modificarli senza spezzare la catena. Ogni software possiede un’impronta ben precisa e se queste dovesse venire in qualche modo modificata l’impronta risulterebbe alterata nella blockchain. La soluzione di Innovery prevede quindi che ogni informazione sui software rilasciati sia registrata nella blockchain e quindi non più alterabile. In tal modo qualsiasi veicolo può controllare in modo autonomo se il firmware ricevuto è stato alterato e quindi rifiutarne l’installazione.

Il progetto Borgo 4.0 sarà una fucina di sperimentazione molto importante per la smart mobility perché consentirà lo sviluppo e la progettazione di una infrastruttura intelligente e interconnessa che potrebbe aprire la strada per la mobilità di domani. Il contributo di Innovery garantirà la sicurezza della comunicazione tra sensoristica stradale e dispositivi a bordo dei veicoli, cruciale per prevenire possibili incidenti.