A 11 anni dalla pubblicazione del manifesto con cui Satoshi Nakamoto presentava al mondo il Bitcoin, eToro propone un sondaggio dal sapore amarcord

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Il manifesto con cui Satoshi Nakamoto presentava al mondo il Bitcoin è stato pubblicato 11 anni fa, il 31 ottobre del 2008. Un annuncio ufficiale, che spazzava via in un colpo solo la cortina di incertezza e diffidenza che avvolgeva il misterioso progetto, tanto complesso da finire per essere additato come l’ennesima leggenda del web.

Il Bitcoin invece ha dimostrato di non essere l’Area 51, Roswell o il John Titor di turno, riuscendo in 11 anni a prendere una forma e una consistenza propria, in grado di frantumare il sarcofago di cemento contenitivo made in “fake news”.

L’exploit del Bitcoin è ormai celebre, partito al 5 ottobre 2009 da un valore stimato di 1 dollaro per 1,3 Bitcoin, ovvero il costo dell’energia elettrica utilizzata dal pc per effettuarne il mining, arrivando alla cifra record di 19.800 dollari appena 8 anni dopo. Anche la tecnologia blockchain si è evoluta negli anni, trovando applicazione nei più disparati campi: da quello della finanza, a quello dell’automotive, passando per l’alimentare fino a allo sportivo.

eToro, la piattaforma di social trading più famosa al mondo, ha deciso di celebrare questa ricorrenza coinvolgendo giornalisti, addetti ai lavori e semplici appassionati in un particolare sondaggio dal sapore amarcord, nel quale ha chiesto quando, secondo loro, il Bitcoin diventerà di uso comune e di ripercorrere le prime ed ultime volte che hanno utilizzato una particolare tecnologia o strumento.

Il sondaggio evidenzia una previsione: secondo la maggior parte degli intervistati il Bitcoin diventerà di uso comune entro 5 anni; ma c’è anche chi prevede un’ascesa più lenta, entro i 10 anni. A chiudere gli ottimisti, che vedono la criptovaluta diffondersi a livello mainstream già entro il 2021. Ma importante è anche la fetta di coloro che restano scettici e prevedono che l’utilizzo del Bitcoin resterà sempre di nicchia.

Per quanto riguarda le tecnologie, il primo indirizzo email attivato non si scorda mai, tutti gli intervistati infatti lo hanno ancora ben stampato in mente. Un recapito divenuto fondamentale, come il nostro indirizzo di casa. Il contrario di quanto è avvenuto per il primo prelievo di euro: azione che non è rimasta impressa nella mente della quasi totalità delle persone.

Ricordi più confusi sul primo accesso a internet: Altavista, Google, Enciclopedia Encarta ’98 e Pirandello alcune delle ricerche effettuate. C’è poi chi ha cercato volutamente contenuti “particolari”, come Playboy, e chi ci è incappato per sbaglio, cercando un più vago Queen.

La digitazione è stata la protagonista di un’altra domanda, in particolare quella relativa all’ultima volta nella quale essa è avvenuta sulla tastiera di una macchina da scrivere, piuttosto che su quella di un PC. Sorprende, o forse no, che molti non l’abbiamo mai usata. Tanti altri intervistati non ricordano il passaggio dall’analogico al digitale, mentre per qualcuno è stato invece importante: 1996 e addirittura 2004 gli ultimi anni di utilizzo. Interessanti anche gli scopi: c’è chi ha battuto a macchina una tesina di quinta elementare, chi se ne è servito durante l’esame di stato per divenire giornalista professionista.

Ci sono poi strumenti che ancora fanno fatica a lasciare il passo ai nuovi mezzi di comunicazione: una cartolina è sempre romantica, soprattutto se inviata a un nostro caro: in cima alla lista le nonne, seguite dalle mamme e dai migliori amici. Anche le macchine fotografiche trovano ancora spazio in valigia. Una passione che i vantaggi in termini di portabilità offerti dei moderni smartphone, non riesce proprio a spegnere. La maggior parte degli intervistati l’hanno portata con sé negli ultimi due anni. Ma c’è anche chi l’ha abbandonata a inizio millennio (tra il 2002 e il 2005).

Anche la prima volta in aereo è rimasta impressa nella mente delle persone. Generalmente il viaggio è stato in Europa, con Londra come meta più gettonata per distacco, rispetto a Parigi o Berlino. Ma c’è anche chi si è spinto ben più lontano, visitando New York.

E la prima chiamata tramite cellulare? La mamma è stata la persona più contatta con il nuovo mezzo, seguita dal migliore amico/a e dal fidanzato/a dell’epoca, quando finalmente si poteva evitare l’imbarazzo di passare prima per il telefono di casa, rischiando che a rispondere fosse il genitore.

Ben vivida nei ricordi anche la prima serie TV “divorata”, un tipo di comportamento che solo le moderne piattaforme di streaming hanno indotto. Vince la sit-com “Friends”, seguita a ruota da altre serie cult come “E.R. – Medici in prima linea” e “Lost”. Ma c’è anche chi è voluto affogare nei ricordi, o rimediare a una grave mancanza, divorandosi “Happy Days”.

Divenuto di uso comune anche il car sharing, fenomeno che si è diffuso negli ultimi anni. C’è chi ha voluto fare da apripista, noleggiando l’auto non appena lanciata l’app del servizio. C’è chi ha affittato l’auto per ovviare a un guasto della propria vettura, entrare nella ZTL o andare a vedere in concerto. Solo in pochi non l’hanno mai utilizzato.