Un miliardo e mezzo di euro per la disoccupazione giovanile ma rischiano di diventare l’ennesimo spreco all’italiana

Un miliardo e mezzo di euro per la disoccupazione giovanile: i soldi ci sono, arrivano dall’Europa e anche il governo ha messo la sua parte. Garanzia giovani dovrebbe essere un’opportunità: rischia invece di diventare l’ennesimo spreco all’italiana. “Dobbiamo agire subito. I giovani non conoscono il programma e le occasioni che dovrebbe creare. Non solo: le iniziative che lo Stato e le Regioni stanno portando avanti non sono efficaci. Chiediamo al ministero e ai governatori di intervenire immediatamente”. L’appello arriva da Riparte il futuro, la campagna contro la corruzione di Libera e Gruppo Abele con una nuova mobilitazione che intende riportare al centro dell’agenda politica l’occupazione e i giovani http://www.riparteilfuturo.it/garanziagiovani

Il destino di Garanzia giovani, programma ignoto ai più – e soprattutto ignoto ai diretti interessati, i ragazzi – sembra essere quello di perdersi nei rivoli della burocrazia opaca insieme al suo budget di 1 miliardo e mezzo di euro. I fondi, che vanno impegnati entro il 31 dicembre 2015 e spesi entro il 2018, dovrebbero “contribuire a dare una risposta al 42,7% dei giovani disoccupati (dato Istat 2014) e ai quasi 2 milioni e mezzo che hanno già rinunciato allo studio e a cercare un lavoro. Da quando è partito il programma, nel maggio 2014, circa 430 mila ragazzi hanno aderito al progetto ma meno della metà sono stati contattati per un primo colloquio orientativo da parte dei centri per l’impiego. Il sito internet  di Garanzia giovani (finanziato all’interno di un budget di 30 milioni di euro fra annessi e connessi) è un deserto, le offerte di lavoro latitano e ad oggi sono stati resi disponibili poco più di 50mila posti di lavoro, in grado di venire incontro solo al 3% di quell’esercito di giovani (1.723.000 persone) che non studiano e non lavorano, ma che sarebbero disponibili a farlo. Anche le aziende che hanno aderito sono pochissime e i corsi di formazione a rischio flop.

Non è chiaro a quante persone Garanzia giovani intenda dare risposte”, scrivono nell’appello i promotori. “Nei primi report ufficiali si parlava dell’intero bacino di under 30 che non lavorano e non studiano, ma che sono disponibili a farlo: più di un milione e 700mila persone. Da un paio di settimane il bacino con cui lo Stato fa i conti è misteriosamente sceso a poco più di 500mila persone. Senza una dichiarazione, una spiegazione. Chiediamo il  perché e  soprattutto qual è la strategia che il governo sta mettendo in atto per questo miliardo e mezzo di euro destinati sulla carta ad affrontare il dramma della la disoccupazione giovanile”.

Le risorse che l’Europa ha destinato ai giovani – conclude l’appello di Riparte il futuro – devono andare ai giovani e non disperdersi nei soliti sprechi e nelle zone grigie alla voce “spese generali” di burocrazie incomprensibili. Chiediamo a governo e Regioni di agire subito”. Lavoro e istruzione sono “strumenti fondamentali per debellare la presa della corruzione”, dicono i promotori dell’iniziativa di Riparte il futuro. “Non è un caso che il nostro Paese, uno dei più corrotti d’Europa, sia anche fra quelli con i tassi di disoccupazione più gravi. Stiamo rischiando di perdere un’intera generazione”.