La ripresa avrà bisogno di Internet of Things, desktop virtuale e machine learning

Migrazione sul cloud: cresce la domanda di tecnologie emergenti

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno è cresciuto il ricorso alle tecnologie innovative, ma in oltre 4 aziende su 10 (42%) le competenze digitali sono ancora limitate o distribuite in maniera non omogenea tra il personale. In particolare, si è registrato un forte aumento dei servizi in Cloud, fruiti dal 69% delle PMI, dovuto principalmente ad un maggiore utilizzo di servizi software base, e in minor parte a investimenti infrastrutturali nel Cloud stesso.

Se è vero, poi, che si è rilevato un crescente interesse verso la sicurezza informatica e l’analisi dei dati, non è altrettanto diffuso un approccio consapevole verso questi temi: ad esempio, solo il 37% delle PMI utilizza soluzioni avanzate di security e soltanto il 12% ha svolto progettualità che sfruttano i big data.

Dopo mesi caratterizzati da una forte incertezza – e ancora in piena fase emergenziale -, si rende allora sempre più necessario un ruolo consulenziale che permetta alle piccole e medie imprese di avere consapevolezza di tutti gli scenari possibili, attraverso la conoscenza delle tecnologie e delle esperienze simili di altre aziende del settore. Il Cloud diventa mezzo per le PMI per abilitare alcune tecnologie cruciali, che WESTPOLE ha riassunto in tre punti principali: l’esperienza digitale del punto vendita, la virtualizzazione dell’ufficio, e la semplificazione dei processi più ripetitivi per i dipendenti.

Internet Of Things ed esperienza digitale del punto vendita

Negli ultimi anni le soluzioni innovative nel mondo Retail sono diventate sempre più comuni. A seguito dell’emergenza sanitaria una delle applicazioni che ha subito una forte accelerazione è stata l’adozione di sensori all’entrata del punto vendita per garantire il distanziamento sociale e prevedere picchi di affluenza. Il paradigma dell’Internet Of Things, però, non richiede solo l’installazione dei sensori ma anche il ricorso a piattaforme sempre attive con notevole potenza di calcolo, in grado di raccogliere, codificare e trasmettere i dati a una dashboard in maniera fruibile.

Si tratta di soluzioni alle quali le PMI avrebbero difficoltà ad accedere autonomamente a causa di problemi legati a costi e competenze, e che invece tramite un System Integrator è possibile attivare all’interno di un adeguato percorso di formazione e gestione, accompagnandole passo dopo passo.

La tecnologia permette di rendere digitale l’esperienza dei clienti in negozio, tramite la personalizzazione di offerte e promozioni, possibile grazie alla raccolta dei profili utente e l’aggregazione dei dati raccolti. Già oggi infatti alcune grandi realtà hanno implementato sistemi che permettono di profilare l’utente finale grazie all’utilizzo di applicazioni native, integrate con la rete WI-FI; il modello permette, tra le altre cose, di attivare tessere fedeltà e fornire offerte personalizzate in tempo reale sullo smartphone di chi entra in punto vendita.

Desktop Virtuale e smart working

La seconda tecnologia abilitante individuata da WESTPOLE è quella che per comodità viene definita “desktop virtuale”, ossia la possibilità per tutti gli impiegati di accedere al proprio terminale, ai programmi e ai database aziendali da qualsiasi device personale (computer fisso casalingo, ma anche smartphone o tablet) e con un livello di sicurezza identico a quello presente tra le mura della sede fisica.

Per le piccole e medie imprese italiane la ripartenza sta coincidendo con una importante riorganizzazione dei processi interni: le aziende che fino a un anno fa si trovavano abitualmente a gestire il 100% della forza lavoro, dei computer e dei server nello stesso luogo stanno scoprendo che questo modello è ormai superato dall’avvento dello smart working. Diventa quindi fondamentale investire in tecnologie “scalabili” che permettono di mettere in contatto diverse persone da diversi luoghi, con periferiche di accesso ai dati aziendali non legate ad una singola sede.

Machine Learning e Artificial Intelligence per semplificare i processi

Grazie agli algoritmi di Artificial Intelligence e Machine Learning, è possibile migliorare la produttività individuale fornendo informazioni sulle attività da chiudere, automatizzando le attività più ripetitive e di minore valore.

Ad esempio, WESTPOLE ha sviluppato una soluzione software Cloud-based che permette in automatico la gestione, lo scaricamento, l’archiviazione e la protocollazione dei messaggi di posta elettronica certificata, dei suoi allegati e delle ricevute, oltre a dare la possibilità di gestire lo smistamento automatico e i processi interni scatenati dalle comunicazioni in ingresso, utilizzando strumenti di analisi semantica e AI. Questi dispositivi lavorano sulla base di conoscenze già presenti all’interno dell’azienda (come lo storico delle e-mail e dei documenti), aiutando a recuperare e correlare informazioni utili alle varie funzioni aziendali e permettendo un notevole risparmio di ore lavoro per il personale.

Inoltre, anche analytics e insight ottenuti rielaborando i dati acquisiti sui lavoratori stessi (riguardo le loro abitudini di lavoro, le loro competenze e aspirazioni) sono fondamentali per assicurare una elevata soddisfazione del personale nel medio e lungo termine.

In definitiva, guardare alle soluzioni che il Cloud offre in un’ottica di medio-lungo periodo può portare alle aziende un doppio vantaggio: in termini di risparmio di costi fissi rispetto agli uffici tradizionali, e riguardo la non interruzione delle attività continuative.

Nel breve periodo, invece, come realtà abilitatrice di servizi WESTPOLE sta sperimentando in prima persona le soluzioni che garantiscono alle imprese di preservare il più possibile l’operatività quotidiana, permettendo di far fronte in modo rapido ed efficiente all’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo.

A cura di Matteo Masera, General Manager per l’Italia di WESTPOLE