Altroconsumo e i partner del network Euroconsumers rivolgono 5 domande al CEO di Facebook

Facebook: multa di un milione per il caso Cambridge Analytica

Altroconsumo e le organizzazioni partner del network Euroconsumers – presente in Belgio, Spagna, Portogallo e Brasile – hanno inviato lo scorso 21 marzo una diffida a Facebook, con richieste chiare a nome del milione e mezzo di consumatori rappresentati. Stesse richieste ribadite durante l’incontro con Facebook l’11 aprile scorso, sempre a Bruxelles.

A due mesi dalla vicenda Cambridge Analytica, si è svolta ieri sera l’audizione del CEO di Facebook Mark Zuckerberg di fronte al Parlamento Europeo, alla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, dei capigruppo, e del presidente e relatore della commissione LIBE (Libertà civile, giustizia e affari interni). Dovrà rispondere sul rischio privacy dei dati di milioni di utenti europei del social network. L’audizione è stata trasmessa in diretta streaming dalle 18:15 alle 19.30.

Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, commenta: “Abbiamo chiesto a gran voce, con le Organizzazioni partner in Belgio, Spagna, Portogallo e Brasile, di partecipare all’incontro in quanto rappresentanti dei consumatori. I soggetti coinvolti e penalizzati sono stati proprio gli utenti, ignari dell’utilizzo non trasparente dei propri dati, e noi vogliamo giocare un ruolo attivo nel difendere i loro interessi nel mercato emergente dei dati.”

Queste le 5 domande che Altroconsumo pone a Mark Zuckerberg che avendo chiesto e ottenuto di incontrarsi a porte chiuse con solo pochi deputati non sentirà dalla voce diretta delle Organizzazioni di consumatori:

  1. Hai intenzione di compensare gli 87 milioni di consumatori interessati dallo scandalo Cambridge Analytica? Facebook non ha ancora risposto alla diffida ricevuta dalle Organizzazioni del Gruppo Euroconsumers, Altroconsumo, Test-Achats, OCU, DecoProteste e Proteste Brasil.
  2. Quali sono i risultati dell’inchiesta interna a Facebook annunciata? CA era solo la punta di un iceberg: nessuno ha più sentito parlare dell’indagine per scoprire altre possibili simili violazioni.
  3. Tutti gli utenti Facebook, non solo quelli coinvolti nello scandalo CA, sono stati vittime di un continuo e massivo uso improprio dei dati da parte del social network o di altre app che operano sulla piattaforma: Facebook compenserà adeguatamente tutti i consumatori coinvolti? È quanto richiesto dalle Organizzazioni del Gruppo Euroconsumers e confermato dall’Autorità Antitrust italiana con l’apertura del procedimento per pratiche commerciali scorrette.
  4. Cosa sta facendo Facebook per ricostruire la fiducia dei consumatori? Facebook sta annunciando in questi giorni con una campagna di messaggi martellante la piena conformità del proprio sistema con il Regolamento GDPR. Come possiamo credere che Facebook voglia davvero restituire ai consumatori la piena gestione dei dati in totale autonomia, se non c’è stato un chiaro riconoscimento delle violazioni che si sono verificate sulla piattaforma né scuse sincere.
  5. Come conciliare il modello di business di Facebook con il diritto dei consumatori a gestire i propri dati? I consumatori devono essere in grado di decidere realmente dove, quando e con chi vogliono condividere i propri dati, quando vogliono cessare la condivisione e quando vogliono riprendersi i dati. Non è un caso che Facebook continui a dire ai suoi utenti molto poco su come indirizza loro la pubblicità. Gli annunci pubblicitari, linfa vitale per il social, smetterebbero di funzionare in un regime di piena trasparenza.