Obiettivo: centralizzare, consolidare e migrare il portfolio IT in un ambiente di Private Cloud

Università di Cambridge: sistemi IT moderni grazie a NetApp

L’Università di Cambridge ha scelto NetApp per modernizzarne i sistemi IT e soddisfare le nuove esigenze dell’istruzione universitaria. NetApp aiuterà il dipartimento per i servizi informativi dell’università (UIS) a centralizzare, consolidare e migrare il proprio portfolio IT in un ambiente di Private Cloud, e a sviluppare un sistema di billing IT utilizzabile in tutta l’università.

Attualmente l’UIS fornisce assistenza a 2.300 studenti e 1.500 membri del personale. Oltre a portare avanti le attività quotidiane come la gestione della posta elettronica, delle risorse umane e del personale, deve anche soddisfare, con alte prestazioni e affidabilità, gli accordi e gli obiettivi sul livello del servizio (SLO e SLA) per le simulazioni di fisica nucleare e l’analisi dei big data utilizzati nei programmi di ricerca universitari tra i più prestigiosi al mondo.

Il ruolo del dipartimento e i servizi IT sono diventati ancora più importanti ora che più persone devono lavorare e studiare da remoto a causa della diffusione di COVID-19. Il sistema IT dell’università deve essere in grado di supportare, in qualsiasi momento, livelli di traffico significativamente più elevati provenienti da località terze.

Scalare il cloud per compiere il prossimo grande passo avanti della ricerca

Per aiutare ad affrontare questi problemi e supportare l’UIS, l’infrastruttura iper-convergente (HCI) di NetApp consentirà all’università di sfruttare il cloud e di scalare lo storage e la capacità di calcolo ogni volta che sarà necessario e in base alle esigenze. Con questa strategia IT, l’UIS potrà ridurre i costi complessivi delle licenze software, fornendo al contempo un’infrastruttura che offra flessibilità a tutti i livelli.

Inoltre, grazie all’utilizzo della piattaforma HCI di NetApp, l’UIS è in grado di garantire le prestazioni per più applicazioni contemporaneamente attive sul server. Discutendo di questo aspetto, Stephen Hoensch, Head of Frontline Services all’Università di Cambridge, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo iniziale era quello di eliminare la complessità e il deficit tecnico all’interno del nostro sistema. A tale scopo, abbiamo consolidato molteplici sistemi di storage e servizi offerti dall’università. Abbiamo poi perseguito l’obiettivo dell’efficienza attraverso l’automazione dei processi, il miglioramento della scalabilità e, infine, il trasferimento di alcuni dei nostri maggiori carichi di lavoro nel cloud. La nostra partnership con NetApp ci consente di rafforzare molti dei nostri servizi e di risparmiare le risorse necessarie per soddisfare le esigenze del personale e degli studenti nel ‘Nuovo Normale’.”

Migliorare l’engagement degli utenti e il controllo con una distribuzione IT centralizzata

NetApp sta attualmente formando tutto il personale UIS sulla piattaforma HCI, in modo da poter erogare i servizi in tutti i college e le facoltà. L’UIS sarà in grado di creare un’esperienza centralizzata e coerente in tutta l’Università di Cambridge e di mantenere operativi senza problemi i servizi per studenti, personale e ricercatori.

Poiché il front-end della piattaforma HCI mantiene la precedente interfaccia utente dell’università, il personale sarà in grado di utilizzare un’interfaccia familiare. Grazie al suo aspetto coerente con il passato, anche coloro che non sono esperti di progettazione di ambienti informatici possono immediatamente utilizzare e beneficiare del sistema centralizzato.

Chris Greenwood, amministratore delegato di NetApp per Regno Unito e Irlanda, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di collaborare con l’UIS nel loro continuo supporto all’Università di Cambridge nel processo di adattamento alla “nuova normalità”. Se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è l’importanza di un’infrastruttura affidabile, scalabile e connessa al cloud. Questo approccio permetterà a organizzazioni come l’UIS di accelerare la trasformazione e di fornire servizi affidabili quando ne hanno più bisogno”.