Ottime performance per i manager del Finance

Marchionne

Sergio Marchionne riafferma il suo primato nella classifica di TOP Manager Reputation, osservatorio permanente realizzato da Reputation Manager che ogni mese monitora la reputazione online delle figure apicali delle principali aziende italiane, conquistando il punteggio più alto di sempre (78.8 su 100) grazie ai risultati di bilancio raggiunti dal gruppo FCA, che nelle ultime settimane ha segnato più volte nuovi massimi storici a Piazza Affari. Secondo le testate online, “La bravura di un top manager a volte si vede anche dalla capacità di fare scelte rivoluzionarie e dalla flessibilità con cui può decidere di rivedere proprie posizioni. E sembra proprio quello che è accaduto a Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di FCA, che in un colpo solo è riuscito a confermare entrambi gli stereotipi sopra menzionati.”

Segue Urbano Cairo (71.4), che aumenta la sua presenza digitale soprattutto nei contenuti dedicati allo sport, grazie alla nomina del nuovo allenatore del Torino Walter Mazzari e alle dichiarazioni fatte ai tifosi sui progetti per il futuro. Sempre presenti i rumors su una sua possibile discesa in politica, spesso alimentata dalle simmetrie rintracciate tra la sua carriera e quella di Silvio Berlusconi. Voci che però non sembrano trovare conferme, anche se gli osservatori notano un certo interesse del piemontese per la politica.

Stabile sul terzo gradino del podio Francesco Starace, con un punteggio di 62,1. In primo piano per la sua identità digitale la nomina a membro della European High Level Multi-Stakeholder Platform, la piattaforma che si occupa di implementare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. “Enel è la sola azienda italiana all’interno della nuova piattaforma da 30 membri, dei quali soltanto due espressione del settore privato” a dimostrazione del grande lavoro portato avanti dal manager in tema di sostenibilità ambientale. Enel torna inoltre sul mercato dei capitali con un green bond da 1,25 milioni. Come è noto, rispetto alle obbligazioni tradizionali, le emissioni “verdi” sono destinate a progetti e investitori con un focus particolare su sostenibilità ambientale e climatica.

Le performance dei manager del finance

Carlo Messina, AD di Intesa Sanpaolo, si piazza 9° (+6 posizioni), soprattutto per I contenuti legati all’accordo con i sindacati che vede da un lato l’uscita volontaria di 9mila dipendenti dopo l’acquisizione di rami di attività delle Banche Venete e dall’altra un piano rivolto ai giovani finalizzato all’assunzione di 1.500 dipendenti, nell’ottica di “mettere sempre al centro le persone e la tutela dell’occupazione come dichiarato dallo stesso manager. Inoltre, in vista della presentazione del nuovo piano industriale, Carlo Messina dà il via alla costruzione di una nuova struttura di gruppo: “L’evoluzione dell’articolazione organizzativa è coerente con l’obiettivo di poter servire al meglio la clientela del Gruppo, anticipando le evoluzioni di mercato e conseguendo risultati in crescita e sostenibili nel tempo”, dichiara il top manager.

I dipendenti tornano ad essere l’asset fondamentale su cui investire e con cui dialogare nei momenti di cambiamento di una grande azienda. È fondamentale per rimanere competitivi sul mercato e ristrutturare le organizzazioni, come dimostrano le strategie dei manager che crescono sistematicamente in classifica. La reputazione dell’azienda veicolata dai dipendenti influenza quindi anche la reputazione del manager che la guida dichiara Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager.

Jean Pierre Mustier, AD di Unicredit, raggiunge la 15ª posizione, con un balzo in avanti di 4. Il banchiere di origine francese è riuscito a “pulire la banca dalle sofferenze, ha rafforzato il capitale e l’ha rilanciata” proseguendo anche in una trasformazione dell’istituto di credito da “banca nazional-europea a vero istituto internazionale”.

Il nuovo spot lanciato per presentare l’evoluzione del servizio Apple Pay di Banca Mediolanum e il record assoluto di raccolta netta in fondi e gestione raggiunta dal gruppo giovano alla web reputation di Ennio Doris (Presidente) che sale di 7 posti e arriva al 13° posto, e del figlio Massimo Antonio Doris (AD), che invece di posizioni ne guadagna 13, piazzandosi 50°.

Il presidente di Investindustrial, Andrea Bonomi, guadagna invece 17 posti e arriva in 17ª posizione con un punteggio di 47,8. La sua identità digitale è rafforzata da una lunga intervista a La Stampa, in cui affronta i temi della ripresa del sistema economico italiano, investimenti, impresa e banche; l’acquisizione di OKA – catena britannica di negozi di arredamento di pregio – e l’acquisto di Ceme Group – società leader nel mercato della produzione di soluzioni ad alto contenuto tecnologico e di precisione per il controllo dei fluidi – da parte di una società di investimento controllata da Investindustrial.

Le campagne acquisti fanno volare anche la reputazione online di Lapo Civiletti, CEO di Ferrero, che raggiunge la 66 ª posizione (+10 posti rispetto alla rilevazione precedente) grazie all’acquisizione di oltre 20 storici brand americani del settore dolciario per 2,8 miliardi di dollari, che secondo la stampa online rappresenta “una rottura rispetto al passato: con la nomina di un Amministratore Delegato scelto al di fuori della famiglia proprietaria, Lapo Civiletti, l’azienda si sta trasformando in una vera e propria multinazionale dei prodotti di consumo”.

La classifica completa dei Top Manager è disponibile al link https://www.topmanagers.it/