Non sempre i paesi caratterizzati dal maggior livello di fiducia circa le proprie capacità di prevenzione delle frodi sono anche quelli che investono di più

Frodi: l'importanza di una strategia olistica

Secondo l’EMEA Fraud Report 2019, ricerca svolta da Forrester Consulting per conto di Experian relativa all’area EMEA, in tema di efficacia nella prevenzione delle frodi esiste un divario crescente di fiducia tra la percezione delle aziende e la realtà.

Nonostante due intervistati su cinque (40%) affermino che la frode viene valutata e compresa correttamente all’interno della loro azienda, solo il 32% dichiara che essa è chiaramente definita, misurata o sostenuta dall’automazione – e solo uno su sette (14%) crede che la propria capacità di prevenzione sia veramente efficace.

E mentre i risultati mostrano come la prevenzione delle frodi sia una priorità assoluta per la grande maggioranza (85%) dei 913 decisori intervistati, si riscontrano livelli più elevati di fiducia in particolare in Italia, Polonia, Austria e Germania, che non sempre corrispondono con gli investimenti effettuati per gestirla efficacemente.

Lo studio ha inoltre rivelato che furto di dati (58%), furto d’identità (47%) e frode basata su account takeover (45%) sono attualmente i tipi di attacco più diffusi nell’area EMEA. A differenza del passato, in cui si calcolava l’effetto finanziario diretto della frode sull’azienda, gli intervistati considerano oggi la perdita di clienti come l’aspetto dall’impatto più significativo sulle loro aziende (34%). Questo spiega ulteriormente il motivo per cui molti leader aziendali riconoscono quanto la prevenzione delle frodi debba essere considerata una priorità e come la gestione del rischio debba essere ottimizzata al meglio.

Date la scala e l’impatto delle frodi nei vari paesi, molte aziende riconoscono ora la necessità impellente di investire in innovazione e tecnologia per una gestione più efficace. Più della metà (51%) degli intervistati prevede di investire in soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning entro i prossimi tre anni, insieme a singole piattaforme modulari di accesso (55%) – come la nota soluzione Experian CrossCore – e a funzionalità di prevenzione delle attività fraudolenti.

Cristina Iacob, Commercial Strategy Director, Experian, spiega: “C’è una netta differenza tra il livello di fiducia che le aziende nutrono nella loro capacità di prevenire le frodi e la loro reale capacità di farlo.”

“Ma è positivo vedere il generale riconoscimento che il miglioramento della prevenzione e dell’individuazione delle frodi debba essere una priorità assoluta. In questo senso, la tecnologia è un fattore chiave. Come molti dei nostri clienti, più della metà delle aziende intervistate sono pronte a implementare soluzioni di intelligenza artificiale per aiutare a individuare e prevenire le frodi in modo più rapido ed efficace.”

“La chiave per ottimizzare la gestione delle frodi da parte delle imprese in EMEA risiede in una sua chiara definizione, comprensione ed efficace gestione. Chi lo farà, sarà meglio in grado di proteggere se stesso e i suoi clienti dai truffatori, proteggendo nel contempo la propria reputazione sul mercato.”

Il report analizza l’approccio delle imprese alla gestione delle frodi, delineando le tendenze emergenti, l’impatto, gli investimenti chiave, le competenze necessarie e il livello di fiducia che hanno le aziende rispetto al loro contrasto. Il report analizza in dettaglio i fattori chiave, i punti critici e le innovazioni che si ritrovano nell’area.