Parte da Siena la filiera italiana dell’AI con un supercomputer dedicato alla Life Science, comparto che può raggiungere i 2,4 milioni di euro con i fondi del PNRR.

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Un supercomputer specializzato nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale per il settore delle biotecnologie, della farmaceutica e degli apparati diagnostici bio-medicali”, questo l’annuncio che Riccardo Valletti, CEO del SAIHub – Siena Artificial Intelligence Hub, ha fatto dal palco della SAIConference, l’evento dedicato alle nuove frontiere dell’AI e alla Life Science organizzato in collaborazione con l’Università di Siena.

Alla conferenza sulla la Life Science hanno partecipato i grandi nomi del settore, da Yann LeCun, vicepresidente e responsabile dell’AI di Meta, insignito dall’Università di Siena della laura honoris causa, a Pascale Fung, Professoressa presso il Dipartimento di Elettronica e Computer Engineering dell’Hong Kong University of Science and Technology (HKUST) e Direttrice del CAiRE (Centre for Artificial Intelligence Research), da Marco Landi, Presidente di Institut EuropIA, già Chief Operating Officer di Apple a Cupertino e Presidente di Apple Europe, investitore privato e Presidente della società di IA QuestIT, a Bianca Bianca De Teffè Erb di Deloitte, esperta di data ethics, la branca dell’etica che riguarda generazione, raccolta, analisi e diffusione dei dati.

Sarà un’infrastruttura pesante specializzata nel calcolo ad alta performance dedicato interamente al settore delle Life Science”, spiega Riccardo Valletti, “un unicum nel nostro Paese, dove sistemi di questo tipo esistono, ma ancora in chiave generalista”, prosegue il CEO. “Il nuovo progetto è il frutto concreto della collaborazione tra le aziende che aderiscono a SAIHub e università, già attiva ma che oggi fa un passo avanti e punta a rafforzare una filiera emergente, quella dell’intelligenza artificiale”.

Un comparto, quello dell’AI, che nel nostro Paese ha un valore stimato di circa 500 milioni di euro, aumentato del 30% 2022 su 2021 e che a sua volta era già cresciuto del 27% rispetto al 2020.

E tutto questo”, fa notare Riccardo Valletti, “senza neppure utilizzare i soldi del PNRR”. Secondo le stime SAIHub infatti, l’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, avrebbe un effetto moltiplicatore portando il valore di questa nuova filiera a 2,4 miliardi di euro, cinque volte il valore nazionale. “Una corsa possibile” concludono da SAIHub.

E questo è tanto più vero se consideriamo che secondo i dati dell’Osservatorio dell’Intelligenza Artificiale (elaborati dal Politecnico di Milano e dall’Associazione italiana per l’IA) nel 2018 un’azienda italiana su due dichiarava di avere interesse nell’IA, nel 2022, due su tre hanno avviato concretamente un progetto. Una crescita che riguarda anche le piccole e medie imprese che, grazie al processo di digitalizzazione delle PMI, hanno assistito a una democratizzazione delle nuove tecnologie dell’IA – specie nell’intelligent data processing. Ad oggi, infatti, circa il 15% delle PMI ha progetti funzionanti e il 45% già in corso o da avviare durante l’anno.