La prima piattaforma di file sharing tutta Made in Italy, personalizzabile con colori, loghi, grafici aziendali, permette di promuovere la propria azienda

kamzan

Kamzan è una piattaforma ideata dalla startup italiana Jinni: la caratteristica che la distingue da tutti gli altri sistemi cloud esistenti è la possibilità di diventare un mezzo per diffondere la quintessenza del brand aziendale, grazie alla possibilità di essere customizzabile, ovvero modellabile da parte dell’azienda che lo utilizza: si può ‘vestire’ la pagina di condivisione file con clienti e partner di elementi che caratterizzano l’identità d’impresa, usando così il cloud come strumento di pubblicità. 

È possibile, infatti, inserire logo, immagini, slideshow o video per un’introduzione e un background che rappresentino al meglio l’azienda e si può scegliere tra oltre 35 lingue disponibili, creando testi personalizzati per le condivisioni o impostando template su 5 lingue. Un cloud modellabile in questo modo, utilizzabile anche con un sottodominio personalizzato quasi fosse un sistema proprietario, si trasforma in uno strumento di comunicazione d’impresa decisamente non convenzionale e dalle grandi potenzialità.

Basti pensare alla possibilità di reiterare il messaggio promozionale ogni qual volta si condividono file con i propri partner tramite l’invio di mail, ad esempio. In tal senso un’operazione consueta e puramente tecnica si traduce in una leva complementare di marketing, che consente di comunicare l’immagine del brand agli stakeholder e agli shareholder aziendali in modo del tutto coerente ed armonioso all’intera strategia di comunicazione intrapresa dall’azienda. Una differenza fondamentale rispetto a tutti gli altri sistemi di cloud, che si presentano esclusivamente con il proprio nome, promuovendo solo se stessi.

Kamzan offre anche la possibilità di creare dei Marketing Popup, annunci interattivi non invasivi che possono attirare il pubblico con messaggi aziendali specifici. Con questo strumento le aziende possono incoraggiare gli utenti ad iscriversi alla newsletter, incrementare il pubblico sui social network o promuovere contenuti come nuovi  prodotti e offerte attraverso pulsanti specifici che vengono inseriti nel messaggio. Interessante anche la possibilità di inserire link ai propri canali social e al sito, fornendo così a partner e clienti la possibilità di conoscere e utilizzare altri strumenti di contatto con l’azienda.

Il secondo punto di forza di Kamzan è la sicurezza, grazie agli elevati standard di protezione dati utilizzati dal sistema e la garanzia esplicita presente nel contratto che i dati stessi rimangano in Italia e di proprietà esclusiva dell’azienda. I grandi player rivenditori di spazi cloud, invece, generalmente non chiariscono che la proprietà dei dati rimane alle aziende e non assicurano che non verranno usati mai per scopi di marketing o promozionali. Un elemento distintivo molto importante, dato che il tema sicurezza è sempre più discusso a livello internazionale: l’Italia è fra i paesi con la normativa più avanzata in tal senso e si è classificata ottava a livello globale nell’ultimo report di Bsa The Software Alliance, che analizza le politiche dei singoli stati in ambito cloud. Il Bel Paese incoraggia, dunque, politiche di innovazione in tale ambito.

Inoltre, in occasione del Cloud Security Summit 2017 organizzato recentemente da Cloud Security Alliance, una delle più grandi organizzazioni mondiali impegnate nella diffusione della cultura dello sviluppo di ambienti cloud sicuri, è emerso che nel 2020 la collettività spenderà per la sicurezza in rete oltre 101 miliardi di dollari, con una crescita di quasi 10 punti percentuali anno su anno.

Kamzan è bene attrezzato anche da questo punto di vista: per ogni cliente viene creato un differente ed esclusivo certificato di sicurezza SSL, ovvero il protocollo per trasmettere informazioni online in maniera sicura. I grandi Player del mercato del cloud, invece, utilizzano un unico certificato SSL uguale per tutti i clienti. Così, se gli hacker bucano il sistema di un’azienda, diventano vulnerabili anche quelli di tutte le altre aziende che operano con quel cloud. Il certificato di Kamzan ha una chiave di 2048 bit in lunghezza che permette la crittografia fino a 256 bit. I file salvati sul cloud di Kamzan possono, in più, essere crittografati grazie alla codifica simmetrica di grado militare, Advanced Encryption Standard (AES) 256. In questo modo Kamzan assicura protezione e sicurezza più elevate rispetto ai competitors.

Kamzan, inoltre, si affida a RackOne, hosting provider tutto italiano che ha siglato un accordo con il Compartimento Polizia Postale per sviluppare tecnologie e procedure finalizzate a contrastare il cybercrime. Il servizio risiede su un’infrastruttura cloud che offre elevata affidabilità e performance di alto livello. Inoltre, il sistema è stato progettato nel rispetto dei requisiti dettati della clausola 14 della Certificazione ISO/IEC27001 – 2013, nonché degli standard di settore in materia di sicurezza informatica e sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni. E, per alzare ancora di più la qualità, sono stati coinvolti nel lavoro oltre 3.000 hacker, considerati i migliori esperti di sicurezza della Piattaforma Hackerone, che hanno collaborato per rendere ancora più inattaccabile il sistema. 

La strada per un nuovo modo di intendere e utilizzare il cloud, dunque, è tracciata. Ora si tratta solo di percorrerlaanche perché le previsioni parlano chiaro: nel 2020 per la prima volta a livello mondiale, secondo IDC, si registrerà il sorpasso della spesa per il cloud su quella per gli ambienti non cloud. Il futuro è già qui.