I tempi di gestioni degli ordini di acquisto vengono ridotti del 20% con IUNGOmail. Oltre 5000 ore vengono risparmiate tra azioni manuali e attività a basso valore aggiunto.

IUNGO

Le odierne catene di approvvigionamento non sono adatte ad affrontare le sfide emergenti secondo il 74% delle aziende intervistate per l’analisi “Il futuro delle supply chain” a firma di KPMG. Le principali minacce individuate nel report derivano dall’aumento dei costi dei materiali e dell’energia (63%) e dalla carenza delle materie prime (15%), in un quadro ancor più aggravato dagli effetti economici post-pandemici e dall’invasione in Ucraina. I leader del settore ora si trovano in una posizione cruciale: a loro è affidata la missione di apportare un cambiamento epocale nel settore. Con l’obiettivo di intervenire sulle criticità che coinvolgono i processi di approvvigionamento, dalla pianificazione ai ritardi nelle consegne, IUNGO, piattaforma di supply chain collaboration in cloud, ha ideato IUNGOmail, un’email interattiva con campi editabili in grado di sostituire le funzionalità del tradizionale portale fornitori, automatizzando le comunicazioni e riducendo le tempistiche di reazione.

Cos’è e come funziona IUNGOmail

IUNGOmail è una tecnologia proprietaria brevettata da IUNGO: prevede un’email che viene inviata dall’ufficio acquisti di un’azienda ai suoi fornitori, che compilano i suoi campi editabili per gestire in maniera ottimizzata ordini di acquisto, di conto lavoro, richieste di offerta, contratti, questionari di qualifica fornitore, prebolle e dichiarazioni di origine merce. I dati, inseriti dal fornitore nella mail interattiva, arrivano in tempo reale sulla piattaforma del cliente di IUNGO.

Ma come funziona? La IUNGOmail viene generata in automatico dalla piattaforma in cloud e arriva in real time nella casella di posta del fornitore, qualsiasi sia il provider di posta elettronica. Questa contiene degli spazi compilabili con tutte le informazioni necessarie per semplificare la transazione tra cliente e fornitore. Al termine della modifica di questi spazi, il fornitore clicca sul pulsante di invio e trasmette in automatico e in tempo reale le informazioni inserite sulla piattaforma del cliente che ha emesso il documento e richiesto la sua compilazione.

IUNGOVent’anni fa seguivo progetti di supply chain collaboration per una società di consulenza e lavoravo con portali o scambio dati EDI. Dalle misurazioni e analisi effettuate sui progetti avviati è emerso che il portale non veniva utilizzato dai fornitori e l’approccio adottato risultava inefficace. Da qui l’idea di cercare una soluzione alternativa che fosse meno invasiva per il fornitore e che risultasse più vantaggiosa, intuitiva e veloce”, dichiara Andrea Tinti, CEO & Founder di IUNGO.

Le performance di IUNGOmail in dati

Il 99,43% dei fornitori che ha provato IUNGOmail sceglie di continuare ad utilizzarla. L’adozione del sistema riduce del 20% i tempi di gestione degli ordini di acquisto e del 50% i tempi di risposta dei fornitori. I tempi di interazione con i fornitori, poi, passano da ore a minuti. Le performance di ricezione migliorano del 35% e il lead time di consegna al cliente finale si restringe dell’80%. Si risparmiano circa 2300 ore all’anno per carichi documenti e 2750 ore per le attività di expediting e inserimento righe d’ordine.

Automatizzando l’invio delle comunicazioni, migliorano le performance dei fornitori ma anche quelle dei buyers che, tra le altre cose, recuperano il 50% del proprio tempo che normalmente spenderebbero in attività a basso valore aggiunto, dall’email scritta a mano alla stampa e i fax.

L’incremento delle performance è dato da una parte dall’adozione di una piattaforma digitale internamente all’ufficio acquisti che riduce nettamente i tempi di lavoro dei buyer e dall’altra dalla gestione efficiente dei fornitori e delle interazioni con questi ultimi. Con questo servizio si vogliono evitare le comunicazioni confusionarie, frammentate, non standardizzate con i fornitori. La IUNGOmail non è uno strumento invasivo: non richiede al fornitore nessuna password o user di accesso e nessuna installazione di tipo IT”, conclude Andrea Tinti.