Secondo il Presidente di Assintel, Renzi dovrebbe creare le condizioni per far agire la nuova figura in una struttura efficace e conferirgli veri poteri di pianificazione e intervento

La rivoluzione digitale per il nostro Paese è talmente prioritaria che ai vertici della sua governance oggi c’è il vuoto.
Alessandra Poggiani si è dimessa dall’AgID dopo neanche un anno dal suo insediamento, alzando bandiera bianca rispetto alle vischiosità di un sistema burocratico impossibile da scalfire. Renzi stesso, poche settimane prima, aveva peraltro dichiarato la volontà di rottamare AgID. Come venirne a capo?

Eppure quando la volontà c’è le cose si riescono a fare, e a volte anche bene.

Penso all’Osservatorio delle Competenze Digitali, che nel 2014 ci ha visti protagonisti proprio insieme ad AgID e ad altre associazioni ICT nostre cugine nel mappare e definire linguaggi e cornici comuni per le professionalità digitali. E penso soprattutto all’esperienza dell’ecosistema digitale E015, formidabile esempio di sinergia fra imprese e associazioni che ha dato vita ad una protocollo digitale standardizzato che permette il libero utilizzo dei big data per creare servizi e opportunità – commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel – Se vogliamo veramente favorire la svolta digitale del Paese dobbiamo creare un punto di rottura. Renzi deve riuscire a ingaggiare velocemente una personalità dotata di vision e competenze digitali, ma soprattutto creare le condizioni per farla agire in una struttura efficace e con veri poteri di pianificazione e intervento”.