Lo studio di Ayming analizza e confronta gli incentivi fiscali alla Ricerca & Sviluppo nei principali paesi del mondo

Investire in innovazione: dove conviene?

La versione 2019 dello studio The Benchmark di Ayming cerca di dare risposta a una serie di domande: dove conviene investire in innovazione? Quali sono i paesi che incentivano in modo più elevato gli investimenti in Ricerca & Sviluppo? E quali quelli in cui il processo di applicazione e valutazione, oltre che di ricezione dei benefici fiscali è più semplice?

Nato per rendere più semplice il confronto tra i diversi regimi fiscali nazionali in tema di ricerca e sviluppo (R&S), l’asset principale di The Benchmark è un istogramma degli strumenti e un grafico interattivo che confronta direttamente le opportunità di R&S sulla base di due metriche, indicate come Generosità e Facilità di applicazione.

Ogni paese ha anche una sua scheda dettagliata, che riassume le principali informazioni relative ai programmi di supporto e finanziamento alla ricerca, dando informazioni puntuali sui loro diversi aspetti e sulle caratteristiche che eventuali imprese interessate possono considerare.

Attualmente, The Benchmark analizza 15 paesi, anche se l’intenzione è quella di estendere man mano l’analisi ad altre nazioni. È uno strumento unico nel suo genere perché fornisce alle imprese e ai soggetti interessati un’analisi puntuale e un confronto sintetico, condensato in un Investire in innovazione: dove conviene?formato di facile comprensione.

Ognuno dei paesi presi in esame ha uno schema di incentivo per la R&S, con una tendenza generale al miglioramento delle condizioni per le organizzazioni che ne fanno richiesta. Ogni paese però ha caratteristiche differenti, che rendono uno strumento come quello di Ayming particolarmente utile, almeno per una prima visione di insieme del panorama internazionale.

“Per le aziende che operano su scala internazionale è fondamentale capire dove è meglio intraprendere la propria attività di R&S, spiega Katiuscia Terrazzani, Country Manager di Ayming Italia. Se un’azienda sta per intraprendere un’attività di R&S, è importante considerare le opzioni, poiché un particolare sistema può essere più adatto ad un’attività specifica rispetto ad altri. Ed è qui che entra in gioco The Benchmark, perché consente alle aziende una comprensione di fondo dello scenario globale in tema di supporto all’innovazione.”

Questi alcuni dei principali aspetti che la versione 2019 di The Benchmark mette in evidenza:

  • Generosità dagli incentivi fiscali
    • Il Portogallo risulta il paese più generoso sotto questo aspetto, con un tasso di recupero degli investimenti pari al 40%
    • Il Belgio è invece quello meno generoso, con un tasso dell’11,6% per le piccole imprese e dell’8,3% per le aziende medie e grandi
    • L’Italia si colloca in una posizione intermedia, con il 22%
    • Tutti i paesi, senza esclusione, permettono di fare richiesta anche ad aziende di proprietà straniera
  • Facilità di applicazione
    • Solo 4 tra i paesi presi in esame – Francia, UK, USA, Belgio – sono considerati “facili” per quanto riguarda la presentazione delle domande di incentivo
    • La maggior parte dei paesi esaminati, Italia compresa, si trova in una fascia intermedia

Focus sull’Italia

“Come rilevato dallo studio, la normativa relativa al credito d’imposta R&S in Italia non è stabile, ne è la riprova la proposta di modifica introdotta dal Documento di Economia e Finanza (DEF) licenziato nel dicembre scorso che introduce una radicale modifica alla normativa in vigore nell’anno 2019, continua Terrazzani. La sostanziale modifica risiede nel cambiamento di impostazione del calcolo del beneficio fiscale, che passa da essere incrementale (sulla base dei costi sostenuti negli anni 2012-2014) a volumetrico. La proposta inoltre, prevede anche una variazione delle aliquote di detrazione che si vanno a ridurre dal 50% al 12%.”

Come rilevato dallo studio, la normativa relativa al credito d’imposta R&S in Italia non è stabile, ne è la riprova la proposta di modifica introdotta dal Documento di Economia e Finanza (DEF) licenziato nel dicembre scorso che introduce una radicale modifica alla normativa in vigore nell’anno 2019. La sostanziale modifica risiede nel cambiamento di impostazione del calcolo del beneficio fiscale, che passa da essere incrementale (sulla base dei costi sostenuti negli anni 2012-2014) a volumetrico. La proposta inoltre, prevede anche una variazione delle aliquote di detrazione che si vanno a ridurre dal 50% al 12%.