Gianfranco Naso di TIBCO spiega come poter rispondere in modo efficace alle pressioni ESG poste oggi dai mercati finanziari alle aziende.

ESG

Le istituzioni finanziarie sono ben consce dell’importanza della trasparenza per quanto riguarda il rischio. Devono essere pronte in ogni momento a rispondere rapidamente a richieste legate ai regolamenti, potendo dimostrare con la pressione di un tasto la propria resilienza operativa dal punto di vista dell’adeguatezza del capitale. È sempre più auspicabile che tali istituzioni siano in grado di replicare questo livello di rapidità fulminea della risposta nell’importante area dell’ESG (Environment, Social e Governance).

Oggi, ESG non è un box ‘bello da avere’ in cui mettere un segno di spunta. Si tratta piuttosto di una base fondamentale per il successo dell’azienda. Una ricerca di Deloitte Insights afferma che il 59% delle aziende intervistate citano ESG come un elemento positivo nella propria crescita e il 51% afferma lo stesso riguardo ai profitti. Ad ogni modo, attualmente gli azionisti, gli stakeholder, gli investitori istituzionali e i clienti si aspettano di vedere quanto si è in grado di mantenere le promesse riguardo all’agenda green, e allo stesso modo vogliono scrutinare la gestione del rischio.

L’ESG rappresenta materia anche per gli esperti di regolamenti. Le istituzioni infatti devono poter dimostrare la propria preparazione nella gestione di temi quali i rischi climatici e ambientali come componente dei propri processi di rischio. L’Autorità Bancaria Europea (EBA, European Banking Authority) ha pubblicato un articolo (Discussion Paper) che tratta del ruolo dei rischi ambientali nell’infrastruttura prudenziale per le istituzioni del credito e le società finanziarie. La Commissione Europea è coinvolta e il proprio regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation, Regolamento per le comunicazioni relative a finanza sostenibile) è stato introdotto per migliorare la trasparenza nel mercato per i prodotti d’investimento sostenibile, progettati per prevenire il greenwashing e per incrementare la trasparenza sulle dichiarazioni di sostenibilità fatte dagli operatori dei mercati finanziari.

L’ESG non ha a che fare solo con questioni ambientali. Le prospettive sociali e di governance richiedono che le istituzioni finanziarie si confrontino con molti regolamenti in aree quali l’AML (Anti Money Laundering, misure contro il riciclaggio di denaro), il traffico di esseri umani, la due diligence dei fornitori e la cybersecurity.

Tutto ciò richiede un livello di agilità e flessibilità dei dati che alcune istituzioni faticano a ottenere: una cosa è avere un’agenda ESG pensata con le migliori intenzioni, tutt’altra è realizzarla con un livello di reporting che soddisfi tutti. Dare prova di essere in controllo di qualcosa di così sfaccettato come l’ESG richiede un livello di coordinamento tra dipartimenti di cui molte banche sono incapaci, data l’estrema divisione del proprio business tra silos isolati di attività.

Deloitte ha identificato il data management come uno dei fattori per una strategia ESG di successo ed è convinta che il dimostrare leadership in questo settore sia un grande fattore differenziante. Nello specifico, ha elencato tre aree di opportunità per aiutare a distinguere le aziende dalla concorrenza:

  • implementare un programma olistico e integrato di dati e insight per misurare e guidare la sostenibilità ambientale;
  • sfruttare una strategia guidata dalla sostenibilità;
  • sostenere la responsabilità e la trasparenza nella catena del valore.

La soluzione per trasformare questa sfida in un’opportunità risiede nell’architettura dati di un’organizzazione. Una cosiddetta EDA, Event-Driven Architecture (Architettura guidata dai dati) trasforma un bailamme di silos di dati, sostituendoli con la capacità di gestire dati provenienti da sorgenti diverse in velocità e in scala. L’EDA offre un accesso ai dati in tempo reale, consentendo risposte appropriate e immediate. Offrendo una data fabric agile combinata con API (Application-Programming Interface), l’EDA permette di implementare un modo completamente nuovo di rispondere agli eventi di business, sia che si tratti di un punto di contatto con un cliente o di una esigenza normativa.

Ci sono molti modi in cui questo tipo di architettura dati può supportare un’agenda ESG. Per esempio, quando si gestisce una domanda di mutuo di un cliente, sarebbe vantaggioso essere al corrente della sua intenzione di sostituire il boiler nella nuova proprietà. Con l’applicazione di analytics guidate da EDA, sarebbe possibile offrire al cliente un tasso preferenziale per incentivarlo a compiere una scelta ecologica. Allo stesso tempo, mentre si approfondisce il rapporto col cliente, si potrà dimostrare agli azionisti e agli enti normativi che si è agito tenendo presenti i propri obiettivi ESG. In questo modo, portare a termine tali obiettivi rappresenta una conseguenza naturale della conduzione di un buon business, piuttosto che un punto focale. Si tratta di una situazione assolutamente win-win, di doppiamente vantaggiosa.

L’EDA non si limita ad aiutare le organizzazioni a soddisfare i requisiti legali per il reporting non finanziario, ma può anche diventare un elemento di supporto nell’incontrare le aspettative dei clienti riguardo al fatto che i propri prodotti e servizi incorporino un significativo impegno verso la sostenibilità. Ciò renderà possibile dimostrare loro che si è aderenti ai principi ESG non solo con lo spirito ma anche con le azioni. Potrebbe essere addirittura anche un mezzo in più per ottenere supporto aggiuntivo per i propri programmi ESG sotto forma di sovvenzioni e incentivi. Un approccio flessibile ai dati sarà anche in linea con le attese degli investitori che vogliono entrare in maggiore profondità in aspetti della gestione di un’azienda che vadano oltre il solo margine di profitto.

Un’architettura dati più flessibile si lega anche bene con altre aree della trasformazione digitale su cui sono all’opera banche e assicurazioni. Per esempio, consideriamo la gestione operativa e la resilienza. Una strategia basata sui gemelli digitali consente a un’istituzione di mettere alla prova tutte le proprie innovazioni con un rischio limitato o nullo. Come impatta il business un cambiamento alla nostra strategia ESG in un senso più vasto? Ci potrebbero essere conseguenze inattese in agguato? Un gemello digitale del proprio business consentirà di verificare su un modello tutte le possibilità fin dall’inizio.

Molte organizzazioni stanno oggi raccogliendo i benefici di un miglioramento della propria posizione ESG con un approccio migliore ai dati. La Borsa Valori Australiana ASX (Australian Securities Exchange), per esempio, è stata in grado di ridurre il numero di incidenti di sicurezza e legati ai regolamenti con impatti sui clienti del 30% attraverso l’adozione di questo approccio.

L’EDA può costituire l’anello mancante che aiuta le organizzazioni ad andare oltre un approccio frammentario ai propri dati e sfruttare appieno il potenziale dei volumi di informazioni di cui sono in possesso. Applicato all’ESG, potrebbe aiutare le istituzioni che lavorano per raggiungere i propri obiettivi digitali, alla ricerca di una nuova prospettiva di vita e di un modo completamente nuovo di presentarsi al mondo.

di Gianfranco Naso, Vice President EMEA South-West, TIBCO