Iconsulting illustra 5 suggerimenti da seguire per plasmare l’evoluzione della governance dei dati

“I dati sono il nuovo petrolio”. Questa la famosa espressione coniata nel 2006 da Clive Humby, data scientist e matematico inglese. Uno slogan prossimo a spegnere la sua ventesima candelina, ma che in realtà non è mai stato così attuale. Complici l’evoluzione tecnologia e l’accelerazione della trasformazione digitale, oggi le aziende dispongono di un’enorme quantità di dati, ma non solo. Rispetto al passato possiedono anche una maggiore consapevolezza del loro potere e della loro centralità per il business, e di conseguenza mostrano una particolare attenzione verso soluzioni in grado di mantenerli sicuri, accurati e aggiornati.

Ecco perché la Data Governance, grazie alla capacità di gestire la crescente complessità intrinseca alla gestione dei dati e di rispondere in modo efficace ed efficiente all’esigenza di una visione unificata, è destinata ad assumere un ruolo sempre più cruciale all’interno delle organizzazioni a qualsiasi livello – non sarà più una mera funzione IT di back-end.

Conscia di questo valore e forte di una competenza altamente riconosciuta dal mercato, Iconsulting – principale azienda di consulenza italiana specializzata nella realizzazione di soluzioni e analytics che valorizzano i dati, principale asset del mercato odierno – illustra 5 tips legati al cambio di mindset per introdurre una Data Governance efficace.

  1. Avviare il cambiamento culturale aziendale

La Data Governance sta acquisendo una posizione privilegiata all’interno delle organizzazioni diventerà parte integrante del loro DNA. Non sarà più considerata come un’imposizione esterna, ma un aspetto cardine della cultura aziendale volto a perfezionare il processo di gestione dei dati e a promuoverne un’alfabetizzazione più matura, sofisticata e condivisa tra le risorse.

  1. Incrementare gli investimenti orientati alla formazione

Per facilitare l’adozione della data governance e rendere più partecipe la popolazione aziendale, le organizzazioni aumenteranno gli investimenti rivolti alla formazione, offrendo piani didattici realizzati su misura per le diverse competenze e ruoli coinvolti. L’obiettivo sarà non solo la comprensione e l’acquisizione delle nozioni necessarie, ma anche il coinvolgimento dei dipendenti come parte attiva del processo e del suo successo.

  1. Democratizzare l’uso dei dati

Ottimizzando l’accessibilità e la qualità dei dati, le aziende saranno in grado di consentire a tutte le risorse di prendere decisioni consapevoli. La creazione di un ecosistema in cui i dati sono condivisi, compresi e impiegati in modo responsabile, favorirà, quindi, lo sviluppo di un ambiente di lavoro maggiormente collaborativo e in grado di traguardare obiettivi prima non raggiungibili. La trasparenza e il libero flusso di informazioni saranno la norma e lo sforzo collettivo a mantenere e migliorare la qualità dei dati li renderà più puntuali, coerenti e affidabili.

  1. Aumentare l’automatizzazione facendo leva sull’Intelligenza Artificiale

Combinando l’intelligenza artificiale e il machine learning, si snelliranno ulteriormente i processi di governance poiché tali strumenti permettono di automatizzare le attività di routine e ottenere un controllo più efficiente, rapido e accurato dei grandi volumi di dati. Affidarsi alle nuove tecnologie garantirà, così, benefici a livello di qualità dei dati, sicurezza e gestione della conformità.

  1. Ottenere la sponsorship del livello executive

Fondamentale sarà, infine, il ruolo dei vertici aziendali. Dovranno essere i primi a comprenderne il valore e a sostenere attivamente la creazione di una cultura comune per la governance dei dati, legittimando gli sforzi e assicurando l’allineamento con gli obiettivi strategici.

Solo in questo modo la data governance sarà finalmente vista come una leva di business a sostegno dell’innovazione, dell’efficienza operativa e del vantaggio competitivo. “Decidere di intraprendere un percorso di data governance significa scegliere di innescare un cambiamento metodologico, culturale e organizzativo in grado di guidare l’azienda verso la giusta valorizzazione di un patrimonio che, se abilmente sfruttato, può trasformarsi nell’alleato vincente per il business. Tenendo sempre a mente che ogni percorso è fit-for-purpose, viene cioè ritagliato sulle esigenze di ogni singola realtà organizzativa, vestendola ad hoc”, dichiara Stefano Alpi, Senior Manager di Iconsulting.