Si prevede un aumento dei rischi dei crimini finanziari e gli strumenti tecnologici aiuteranno le aziende nella gestione del rischio.

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La cybersecurity è la priorità per tutti i leader aziendali. Quello che abbiamo imparato dagli avvenimenti passati è che non bisogna mai abbassare la guardia, ma prepararsi alla tempesta. Kroll, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni dedicate alla gestione del rischio e alla consulenza finanziaria, ha pubblicato il “Fraud and Financial Crime Report 2023”, rilevando che il 69% dei manager e degli specialisti nella gestione del rischio a livello globale (il 68% in Europa) prevede un aumento dei rischi di crimini finanziari nel corso dei prossimi 12 mesi. Le problematiche di cybersecurity e le violazioni di dati sono previsti essere i fattori principali alla base di questa crescita, seguite dalle pressioni di tipo finanziario sulle organizzazioni.

I crimini finanziari si contrastano con la tecnologia

La survey, che ha coinvolto 400 senior manager e professionisti nella gestione del rischio in quattro continenti, ha inoltre evidenziato che, per contrastare un potenziale aumento dei rischi di crimini finanziari, due terzi (il 67%) degli intervistati sia a livello globale che europeo prevedono di aumentare gli investimenti in strumenti tecnologici, mentre quasi la metà degli intervistati (il 49%) indica l’integrità dei dati come la sfida più grande nell’implementazione di nuove tecnologie.

David Lewis, Global Head della practice Advisory Antiriciclaggio di Kroll, ha dichiarato: “I risultati della ricerca mostrano che le aziende stanno affrontando una tempesta perfetta, in quanto i rischi di crimini finanziari stanno aumentando e diventando più complessi. Le organizzazioni non hanno completa fiducia nell’efficacia dei loro attuali sistemi di difesa e senza dubbio si dovranno dotare in tempi brevi delle soluzioni tecnologiche necessarie per risolvere i loro problemi”.

I risultati principali della survey

  • A livello globale, i rischi di crimini finanziari legati alle criptovalute sono fonte di preoccupazione per il 78% degli intervistati (e per il 75% dei rispondenti europei).
  • Il 56% del campione globale afferma di aver implementato soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e sul machine learning nei programmi aziendali di compliance nel contrasto dei reati finanziari, sebbene nella maggior parte di questi casi si è solo nella fase iniziale.
  • Anche se gli intervistati si mostrano fiduciosi nell’accuratezza delle misurazioni dei propri risultati in ambito ESG, il 61% del campione ha indicato nella mancanza di standardizzazione e nella scarsità di dati le principali difficoltà nel reporting in materia ESG.
  • Circa la metà del campione indica lo sviluppo tecnologico, le criptovalute, la data privacy e le tensioni geopolitiche come le principali sfide poste ai governi nella lotta ai crimini di tipo finanziario.
  • Il 73% dei rispondenti sia a livello globale che europeo prevede di dedicare maggiori risorse al miglioramento dei controlli delle catene di fornitura a causa di forniture provenienti da Paesi oggetto di sanzioni o soggetti a restrizioni sulle esportazioni nei prossimi 12 mesi.
  • Quasi un terzo degli intervistati a livello globale e il 31% in Europa afferma che i programmi di conformità al contrasto dei crimini finanziari delle proprie aziende tengono già conto dei rischi associati alle criptovalute.
  • A livello globale, il 54% degli intervistati prevede un aumento dei controlli per l’applicazione delle normative governative in materia di contrasto dei crimini finanziari nei prossimi 12 mesi. Questo dato sale al 64% in Europa.

Il parere dell’esperto

Marco De Bernardin, Associate Managing Director e Head of Forensic Investigations and Intelligence practice in Italia di Kroll, ha commentato: “La ricerca di Kroll ha messo in evidenza che più della metà degli esperti nella gestione del rischio, sia a livello globale che europeo, prevede un aumento dei rischi di crimini finanziari nel corso del 2023. Questo dovrebbe spingere le aziende a dotarsi di strumenti e programmi in grado di combattere efficacemente queste minacce, che possono avere ricadute importanti sia dal punto di vista operativo che reputazionale. Diventa quindi sempre più importante per le aziende potersi affidare a professionisti in grado di supportarle nella prevenzione e gestione di questi tipi di rischi, destinati a crescere alla luce dell’incerto contesto attuale in cui le organizzazioni si trovano a operare”.