L’azione dimostrativa, che ha colpito i distributori automatici di sigarette, mirava a chiedere la liberazione di Alfredo Cospito

Uno degli ultimi attacchi hacker portati a termine potrebbe far sorridere, se non fosse per il danno economico subito da centinai di tabaccai in tutta Italia. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, infatti, una violazione del sistema informatico della società che gestisce parte dei distributori automatici di sigarette e altri generi venduti dai tabaccai, ha permesso di far comparire la scritta “Fuori Alfredo dal 41bis” sui display dei distributori automatici stessi. Alfredo è ovviamente Alfredo Cospito, attualmente detenuto al 41bis per per aver gambizzato Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare, e per l’attentato dinamitardo contro la scuola allievi carabinieri di Fossano.

Un’azione che, però, non è stata solo dimostrativa, perché i criminali informatici hanno anche modificato il prezzo dei prodotti venduti attraverso i distributori automatici. Per l’intera notte, ovvero finché i tabaccai non sono riusciti a spegnere i distributori automatici stessi, è stato possibile acquistare sigarette, ma anche gratta e vinci e altri generi a soli 10 centesimi. Il danno economico per gli esercenti (e non per il Demanio) è stato quindi significativo.

Da dove è partito l’attacco?

L’attacco hacker, firmato dagli anarchici, sembra aver colpito in particolare i distributori gestiti da Laservideo, una delle aziende di riferimento nel settore, i cui server sarebbe stati violati proprio da quanti chiedono la liberazione di Cospito.

I responsabili di Laservideo hanno però smentito la violazione dei propri server. In un laconico comunicato affermano infatti: “Contrariamente a quanto riportato da molti organi di stampa, l’attacco hacker di sabato 25 marzo non ha riguardato i server centrali Laservideo ma ha colpito puntualmente solo una parte minoritaria dei distributori, agendo direttamente attraverso la connessione delle singole tabaccherie. In merito sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.”

A dimostrazione dell’impossibilità di comprendere rapidamente quanto accaduto, anche la Federazione Italiana Tabaccai si è limitata a pubblicare, sul proprio sito, un sintetico comunicato, dal titolo “Hackeraggio distributori LASERVIDEO” – “In riferimento agli eventi delittuosi connessi all’attacco hacker che ha colpito i distributori di marca Laservideo e dei quali la FIT ha dato immediata comunicazione nella serata di sabato 25 marzo, a crisi ancora in corso, desideriamo informare i tabaccai che informazioni dettagliate sul comportamento da tenere sono state inviate agli associati tramite email e AppFit”.

Ancora una volta, quindi, si dimostra come le violazioni informatiche possano avere gli esiti più disparati e, per tale ragione, è fondamentale predisporre strumenti aggiornati e formare al meglio tutte le persone coinvolte.