Almaviva Contact è contraria alle condizioni proposte nel nuovo bando dell’istituto milanese: a rischio 200 posti

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Dopo Confindustria, le Organizzazioni sindacali di settore e l’avvio di un’indagine conoscitiva in Commissione Lavoro della Camera, anche Almaviva Contact si schiera contro il Comune di Milano. La società, che da 7 anni offre il servizio “Infoline 020202” al Comune, si oppone alle condizioni previste dal nuovo bando indetto dall’istituzione milanese poiché i termini proposti risultano incompatibili con i propri costi minimi stabiliti dal contratto nazionale.

Il Comune ha previsto una remunerazione di 45 centesimi per minuto lavorato – ha dichiarato  Umberto Costamagna, presidente di Assocontact – Facendo i nostri conti, si arriva a un costo orario di 18 euro per unità di personale. Ma come si fa ad accettare una simile base di partenza se questi a noi ci costano 17,79 euro?“.

A rischio sono i 200 dipendenti di Almaviva Contact, tutti con contratto indeterminato. La società, amareggiata per la situazione, ha attaccato fortemente il Comune: “Continuare ad imporre tariffe sotto il costo del lavoro non solo non supporta la nascita e il consolidamento di nuove realtà produttive, ma contribuisce ad alimentare fenomeni di dumping, di cannibalizzazione sociale e di spinta verso il flagello della delocalizzazione” spiega in una nota la società.

Il nostro non sarebbe né il primo né l’ultimo settore produttivo che viene sacrificato in nome di una totale mancanza di politica industriale e dal non controllo del rispetto delle leggi dello Stato. Quando – prevedibilmente in pochissimo tempo – sarà troppo tardi per intervenire, partirà la ricerca dei responsabili di quanto sarà accaduto: non dimentichiamo gli avvenimenti di questi giorni.”

Non mancherà la risposta del Comune nei prossimi giorni.