La ricerca Enterprise Perspectives 2022 di A10 Networks ha rilevato che Zero Trust, cloud e lavoro a distanza guidano la resilienza digitale

A10 Networks: la resilienza digitale preoccupa le aziende
Roberto Lucarelli con Giacinto-Spinillo

A10 Networks ha pubblicato una ricerca condotta a livello mondiale che rivela le sfide e le priorità delle organizzazioni aziendali nell’odierna era post-pandemica, mentre impariamo a convivere con la pandemia COVID-19 e come ciò stia plasmando i futuri requisiti tecnologici.

Delle 250 organizzazioni aziendali intervistate nell’Europa meridionale (Italia e Francia), ben il 95% ha mostrato alti livelli di preoccupazione per tutti gli aspetti della resilienza digitale aziendale. I livelli complessivi di preoccupazione sono stati più elevati per quanto riguarda la resilienza nell’affrontare le perturbazioni future, la garanzia che il personale si senta supportato qualsiasi stile di lavoro desideri adottare, la disponibilità a integrare nuove tecnologie e l’ottimizzazione degli strumenti di sicurezza per garantire un vantaggio competitivo, con il 97% degli intervistati che ha dichiarato di essere preoccupato o molto preoccupato per tutti questi aspetti. Inoltre, le aziende italiane e francesi si sono dichiarate estremamente preoccupate per gli accessi da remoto negli ambienti ibridi, dimostrando elevata consapevolezza sull’importanza di bilanciare sicurezza e accesso dei dipendenti alle applicazioni vitali dell’impresa.

A10 Networks: la resilienza digitale preoccupa le aziende

Il cloud privato è l’ambiente preferito

L’aumento del traffico di rete ha aggravato le sfide che gli intervistati si trovano ad affrontare, con l’86% delle organizzazioni aziendali dell’Europa meridionale che hanno registrato un aumento dei volumi del traffico di rete negli ultimi 12 mesi. Aumento che nei due Paesi è risultato del 53%, leggermente superiore alla media mondiale del 47%.

Alla domanda sulla ripartizione prevista del loro futuro ambiente di rete, il 79% delle organizzazioni aziendali dell’Europa meridionale ha dichiarato che sarà basato sul cloud con il 26% che ha indicato il cloud privato come ambiente preferito. Tuttavia, non sono rassicurati dai loro fornitori di servizi cloud, con il 40% che dichiara che non riescono a soddisfare i loro SLA.

Lo studio Enterprise Perspectives 2022 è stato condotto dall’organizzazione di ricerca indipendente Opinion Matters su 2.425 professionisti senior di applicazioni e reti di dieci aree geografiche: Regno Unito, Germania, Europa meridionale (Italia e Francia), Benelux, Europa orientale, Paesi nordici, Stati Uniti, India, Medio Oriente e Asia Pacifico.

La ricerca è stata condotta per comprendere le sfide, le preoccupazioni e le prospettive delle grandi organizzazioni aziendali che continuano ad adattare la loro strategia e infrastruttura IT ai rigori imposti dalla trasformazione digitale e da un ambiente di lavoro ibrido.

Le minacce informatiche sono in aumento

Senza dubbio, l’intensificarsi del panorama delle minacce sta causando molte preoccupazioni: rispetto ad altre aree, gli intervistati italiani e francesi si sono dimostrati più preoccupati per la perdita di dati e beni sensibili in caso di violazione dei dati dovuta a un attacco informatico. Altre preoccupazioni riguardano il ransomware, i potenziali tempi di inattività o di blocco in caso di attacco DDoS e l’impatto che questo avrebbe su marchio e reputazione.

In risposta a queste preoccupazioni, la ricerca ha evidenziato un evidente spostamento verso approcci Zero Trust, con il 32% delle organizzazioni aziendali del Sud Europa che ha dichiarato di aver già adottato un modello Zero Trust negli ultimi 12 mesi e il 13% che intende adottarlo nei prossimi 12.

La nuova normalità può assomigliare alla vecchia normalità

Sebbene si sia verificato un cambiamento infrastrutturale per supportare il lavoro distribuito da casa e da remoto, il 70% delle organizzazioni aziendali dell’Europa meridionale afferma che tutti o la maggior parte dei dipendenti lavoreranno in ufficio nel lungo periodo, rispetto a una media del 62% in tutte le regioni intervistate. Solo l’11% afferma che una minoranza o nessun dipendente lavorerà dall’ufficio e la maggior parte sarà in remoto. Questo dato è in contrasto con le previsioni di un passaggio epocale a un’azienda perennemente ibrida, con i professionisti delle applicazioni e delle reti che si aspettano il riaffermarsi della vecchia normalità.

“Il mondo è cambiato irrevocabilmente – ha commentato Giacinto Spinillo, Regional Sales Manager – e il ritmo della trasformazione digitale si è accelerato oltre le aspettative. Tuttavia, mentre superiamo la modalità di crisi, le organizzazioni sono ora focalizzate sulla resilienza digitale, sul passaggio al cloud e su come rafforzare le proprie difese. È evidente la necessità di aiutare i dipendenti a lavorare nel modo in cui si sentono più a loro agio. E stiamo assistendo al progressivo passaggio a modelli Zero Trust. Il ritorno all’ambiente d’ufficio potrebbe essere dovuto alla forte ansia che i professionisti dell’IT nutrono nei confronti della sicurezza, del cloud e degli aspetti di resilienza e continuità digitale, nonché della capacità dei loro sistemi informatici di farvi fronte”.

Le priorità di investimento nelle tecnologie

In termini di priorità di investimento, le tecnologie blockchain sono indubbiamente diventate maggiorenni: il 37% delle organizzazioni italiane e francesi ha dichiarato di averle implementate negli ultimi 12 mesi. Inoltre, il 36% dichiara di aver implementato tecnologie di deep observability e connected intelligence, oltre che di intelligenza artificiale e machine learning.

È interessante notare che, alla domanda su quale sia la tecnologia più critica per la resilienza aziendale nel prossimo anno, i dispositivi IoT per aiutare le funzioni aziendali hanno ottenuto il punteggio più alto, seguiti dall’intelligenza artificiale, dall’apprendimento automatico e dalle tecnologie blockchain.

Guardando al futuro, è probabile che l’adozione di iniziative di cybersecurity aumenti, compresi i modelli Zero Trust. Ci si aspetta un’implementazione più diffusa, man mano che le organizzazioni aziendali comprenderanno i vantaggi che ne derivano. Dallo studio emerge chiaramente quanto sia improbabile che la pressione sulle imprese dell’Europa meridionale si allenti nei prossimi anni.

“Con l’intensificarsi delle minacce, le ricadute post-pandemiche, l’attuale conflitto Russia-Ucraina, per non parlare dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione – ha concluso Spinillo – le organizzazioni imprenditoriali devono prendere in considerazione davvero molti aspetti. Per affrontare questi problemi, le aziende devono continuare a investire in tecnologie moderne, come Zero Trust, che permettano l’automazione e la protezione, insieme a un equilibrio tra difesa e agilità per un’infrastruttura sempre più multifattoriale”.

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