Il grande progetto per consentire i pagamenti online alla pubblica amministrazione è partito: entro il 2015 multe e bollette via web con moneta elettronica.

multe

Da quando siamo entrati in possesso di una connessione pressoché costante al web, le nostre abitudini e le modalità di gesitone di alcune pratiche sono cambiate, decisamente semplificate dal fatto di poter risolvere tutto con un semplice click. Questo è stato possibile grazie al fatto di avere a disposizione e di poter confrontare diverse offerte Tiscali, Telecom Italia, Infostrada e di altri operatori che, incluso nel piano tariffario per le chiamate, proponevano anche connessioni flat, ossia a tariffa fissa, svincolata dal tempo trascorso su internet.

Per stare al passo con questa progressiva evoluzione, il Governo, infatti, prosegue con decisione nel progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione, comunicando che, entro il 2015, si potranno effettuare pagamenti online per multe, bollette e servizi vari. I consumatori, una volta arrivata la bolletta a casa, potranno pagare tranquillamente usando il proprio pc o tablet.

Molte aziende, come Fastweb o Telecom nel settore della telefonia, offrono già ai clienti la possibilità di pagare le bollette online e questa è un’opportunità consentita anche da operatori energetici come Enel. Tuttavia, l’obiettivo del Governo è quello di rendere totale la diffusione dei pagamenti online per la pubblica amministrazione che, oltre alle bollette, potranno riguardare anche qualsiasi altro servizio oppure le multe.

Entro il 2015 tutte le amministrazioni pubbliche dovranno adeguarsi per consentire ai contribuenti di pagare le utenze via web. Per ora sono pochi gli uffici pubblici che si sono portati avanti col lavoro e fra loro ci sono la regione Lombardia, il Veneto, la Toscana, l’Emilia Romagna e la Liguria. Le regioni del nord, quindi, sembra vogliano dare il buon esempio, mentre quelle del sud non sembrano ancora pronte alla rivoluzione telematica.

Fra i ministeri già collegati al sistema dall’Agenzia per l’Italia Digitale, invece, ci sono quello della Giustizia, il Miur (Ministero dell’istruzione, università e ricerca) per i pagamenti della scuola, quello dei Beni Culturali (per l’acquisto dei biglietti museali), gli Affari Esteri (per pagare permessi e soggiorni) e il Mise (Ministero dello sviluppo economico). Sembra in dirittura di arrivo anche l’adeguamento anche del ministero della Sanità.

Non solo il web, comunque, darà la possibilità ai consumatori di pagare servizi, bollette e utenze. Per chi proprio non vuole avere il computer e la connessione internet, infatti, restano aperti gli sportelli, ma oltre a quelli statali saranno disponibili anche banche, Poste Italiane, Lottomatica, Sisal e i tabaccai. Anche questi punti vendita, quindi, contribuiranno alla digitalizzazione dell’amministrazione pubblica e alla diffusione della moneta elettronica.

Ma come funziona nel pratico il pagamento online? Per i “non addetti ai lavori” e le persone poco esperte di computer e internet non c’è molto da preoccuparsi, perché le operazioni di pagamento saranno semplici e basterà seguire procedure guidate. Per pagare bollette, multe, tasse, iscrizioni scolastiche e ticket, quindi, si dovrà accedere a sito della PA e cercare nell’elenco delle opzioni di pagamento. Una volta selezionata la corretta voce si potrà scegliere la modalità di pagamento con carta di credito o bonifico bancario.

“Il lavoro che stiamo facendo in questi giorni è aiutare le pubbliche amministrazione a strutturare e rendere organici i sistemi di pagamento, che finora sono stati disomogenei, con alti sprechi e di conseguenza costi eccessivi di commissione anche per il cittadino – ha dichiarato Maria Pia Giovannini, dell’Agenzia per l’Italia Digitale al Sole24Ore – Le Pa dovranno adeguarsi alle direttive, vista la scadenza imposta dalle linee guida. Finisce un’era in cui ciascuna amministrazione poteva gestire come voleva i pagamenti”.