4 italiani su 10 sono fuori dalle tecnologie digitali; ecco il risultato della ricerca sull’utilizzo di internet dell’Annuario Scienza Tecnologia e Società

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In un mondo come quello odierno, sempre più tecnologico e connesso, si è portati a pensare che tutti utilizzino tranquillamente internet per le loro attività quotidiane: il numero di operazioni che ora si possono svolgere in rete è in rapida crescita e le nuove generazioni sembrano ormai predisposte a viver in un mondo pienamente digitalizzato. In favore di ciò, anche le compagnie telefoniche sembrano favorire l’informatizzazione: per accedere alla rete al prezzo più competitivo è sufficiente confrontare le diverse offerte Infostrada, Tiscali o Telecom Italia per rendersi conto che le alternative a nostra disposizione sono davvero numerose.

Eppure, sono diverse le ricerche che continuano a dimostrare come gli italiani siano veramente poco tecnologici. Rispetto agli altri Paesi dell’UE, infatti, è bassa la percentuale di cittadini che usufruiscono degli sconti proposti dalle varie compagnie e secondo la ricerca condotta per redigere la decima edizione dell’Annuario Scienza Tecnologia e Società 2014 di Observa Science in Society, curato da Massimiano Bucchi dell’Università di Trento e Barbara Saracino dell’Università di Firenze, 4 italiani su 10 sono fuori dalle tecnologie digitali.

Dalla ricerca emerge infatti il ritardo tecnologico dell’Italia, soprattutto nei confronti degli altri paesi europei, dove le percentuali di coloro che non utilizzano internet sono veramente basse. Basti pensare che in Svezia i tecnoesclusi sono solo il 3%, appena il 4% in Danimarca; e la media media europea conta solo il 20% di cittadini che non usano il computer.

Barbara Saracino, la curatrice del volume, sottolinea come questi dati “fanno emergere un’Italia che solo in una fascia specifica della popolazione, cioè i giovani under 40, accede alle nuove tecnologie, mentre registra un gap tecnologico ancora forte nelle fasce di età fra i 45-60 anni”. La ricerca evidenzia anche una differenza di genere negli utilizzatori di Internet e pc: sono le donne ad utilizzare meno tali tecnologie, sia per una differente condizione occupazionale, sia perchè spesso svolgono attività che poco hanno a che vedere con questo mondo.

Secondo la ricerca, quindi, la cultura digitale è veramente conosciuta, apprezzata e soprattutto utilizzata solo dalle nuove generazioni, i cosidetti “nativi digitali”, che sono coloro che accedono meglio alle nuove tecnologie e ne fanno un uso praticamente quotidiano.

Probabilmente il vero problema di questo ritardo tecnologico dell’Italia deve essere ricercato nella fragilità della nostra società nei confronti della cultura scientifica e tecnologica. Per “aprire le porte ad un maggiore accesso e uso delle tecnologie digitali”, afferma ancora la ricercatrice, “bisognerebbe spingere il nostro Paese verso una vera cultura scientifica”. “L’apertura al digitale”, continua Barbara Saracino, “trova attenta solo la fascia giovanile degli italiani mentre un’ampia fascia di cittadini, i più maturi non sembra alfabetizzata a sufficienza per utilizzare la rete al meglio delle possibilità”.