Il 48% degli istituti è sulla nuvola e ha adottato il questa tecnologia nel modo giusto, meglio che in altri settori

[section_title title=Banche all’avanguardia nel Cloud – parte 2]

A mio avviso, le banche che portano avanti una transizione graduale e redditizia verso il cloud hanno ben presente 7 aspetti fondamentali:

Sicurezza – È evidente, si tratta della prima e imprescindibile considerazione alla base di ogni discussione sulla transizione verso il cloud – soprattutto in termini di cloud pubblico. Le violazioni di alto profilo avvenute negli anni hanno reso le banche super-sensibili nel proteggere i propri dati e le transazioni. Saranno necessari livelli di sicurezza che siano in grado di proteggere non solo dall’accesso non autorizzato ma anche dal rendere pubblico che alcuni carichi di lavoro si trovano nel cloud. Una delle misure più efficaci per prevenire proattivamente le violazioni è, infatti, nascondere completamente l’infrastruttura e rendere la sua attività invisibile agli utenti non autorizzati, all’interno e all’esterno dell’organizzazione.

Cultura – Una tecnologia di trasformazione comporta sempre un cambiamento culturale, altrimenti fallisce. Essere una banca che opera con sicurezza nel cloud comporta possedere nuove competenze, nuovi ruoli e una leadership in grado di comprenderli.

Velocità –  È sempre più importante reagire rapidamente ai cambiamenti delle esigenze del business. Quando sorgono nuove opportunità, il vantaggio competitivo si limita spesso a poche settimane; una soluzione abilitata dal cloud che risponda in tempi rapidi può essere l’unico modo per rimanere in gioco.

Risparmio – Una strategia cloud ben eseguita può tradursi in un risparmio notevole, fino al 50% nel cloud privato e ancora di più in quello pubblico. Il passaggio dal CAPEX a OPEX è anch’esso vantaggioso. Ma il risparmio viene sempre in secondo piano rispetto alla sicurezza e alla velocità.

Variabili di pianificazione – A volte le banche investono una grande quantità di tempo ed energie nella scelta delle tecnologie della piattaforma da utilizzare, ma non dedicano abbastanza tempo ad altre variabili da considerare altrettanto attentamente, ad esempio i processi di gestione del cloud; le policy e i modelli finanziari, la progettazione dell’architettura fisica e virtuale, la sicurezza, la gestione dei servizi IT e i servizi di supporto.

Modello incrementale – Come per la maggior parte delle tecnologie di trasformazione, il rischio è studiare a lungo e agire troppo tardi. Il cloud facilita un approccio migliore. Consente alle banche, infatti, di testare e analizzare spostando nuovi carichi di lavoro nel cloud, imparando dall’esperienza, sistemando le cose per poi espandersi. Questo è, in ultima analisi, il modo in cui molte banche stanno guadagnando la fiducia dei responsabili del business e del board rispetto alle loro strategie di cloud.

Interoperabilità – Per fare in modo che le strategie di cloud abilitino la flessibilità che ci si aspetta, i diversi operatori cloud e le applicazioni in cloud differenti devono poter comunicare in modo trasparente. Più la complessità cresce ed è multiforme nella configurazione del cloud, maggiore sarà la sfida dell’interoperabilità; quindi una progettazione dell’ambiente multi-cloud attenta e ben collaudata è essenziale.

Mantenendo l’attenzione su questi fattori, le banche possono continuare il loro viaggio verso una più ampia, inevitabile ma anche maggiormente redditizia adozione del cloud e dei suoi vantaggi.

A cura di Bob Olson, VP Global Financial Unisys