Kamzan, startup con sede a Milano, è un sistema di sincronizzazione e condivisione file aziendale, alla pari di Dropbox, Box o Hightail, con una differenza sostanziale rispetto ai più blasonati colossi americani: rispetta rigorosamente i requisiti del nuovo regolamento europeo di protezione dei dati (GDPR) che entrerà in vigore il 25 Maggio 2018. Inoltre, garantisce per contratto, che la proprietà fisica ed intellettuale di quanto caricato dai clienti resterà unicamente a loro, che non verrà effettuata alcuna profilazione degli utilizzatori e che mai nessun dato verrà rivenduto a terzi o utilizzato a scopo promozionale e commerciale.
Ad oggi sono troppo poche le realtà aziendali che hanno iniziato a prendere coscienza di cosa sia realmente il GDPR. Per recepire le direttive del nuovo regolamento, ogni azienda che vorrà operare con clienti europei, e di riflesso italiani, dovrà adottare misure tecniche e organizzative tali da garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, sia per i dati trattati internamente all’azienda, sia per la scelta dei fornitori che dovranno risultare idonei per quanto riguarda la tutela della privacy.
Per informare gli utenti sui cambiamenti relativo al nuovo regolamento e ai cambiamenti che questo porterà nell’organizzazione aziendale, Kamzan ha organizzato una serie di incontri, Storie Digitali, verticali sul processo di digitalizzazione e sulla sicurezza informatica e protezione dati; oltre alla produzione di una serie di documentazioni, guide e altri contenuti per guidare ed aiutare i gli utenti a prendere consapevolezza dell’importanza del corretto trattamento dei dati.
“L’infrastruttura tecnologica che eroga il servizio Kamzan risiede unicamente in Italia, o in Germania per i clienti al di fuori dei nostri confini nazionali, e tutta la nostra filiera, dal CRM al sistema per l’invio newsletter, è affidata a partner italiani o europei, anch’essi orientati a massimizzare la tutala della privacy dei propri clienti” afferma Roberto Negro, co-founder di Kamzan .
