Grazie all’implementazione della piattaforma di Nutanix, l’Istituto Nazionale di Statistica ha ottimizzato la forza lavoro mobile

Italia prima per evoluzione digitale del modello di business

L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha scelto la Enterprise Cloud Platform di Nutanix, specializzata nell’enterprise cloud computing, per rendere la propria infrastruttura più agile e flessibile, rispondendo alle esigenze degli addetti che la utilizzano quotidianamente per svolgere il proprio lavoro.

Il progetto è partito con un test basato su otto nodi della Serie Nutanix NX-6000, evolvendo rapidamente nei 20 nodi attualmente installati sulla piattaforma Nutanix Enterprise Cloud.

Con l’implementazione di Nutanix, Istat ha ottenuto una maggiore velocità di elaborazione, unita a stabilità, robustezza e scalabilità estrema a caldo”, commenta Giuseppe Sindoni, Responsabile delle infrastrutture ICT di Istat. Tutti vantaggi che hanno consentito all’organizzazione di focalizzare le risorse IT su attività a maggior valore aggiunto rispetto alla semplice gestione dell’infrastruttura. “La cosa veramente bella è la possibilità di gestire da una singola consolle tutta l’infrastruttura a una velocità che offre un’esperienza d’uso veramente fantastica”.

Istat ha 17 uffici in differenti Regioni d’Italia. Nella sola Roma, l’Istituto ha, oltre alla sede centrale, altri 4 uffici decentrati. Molti addetti si spostano in continuazione da un ufficio all’altro, operando quindi in mobilità per la maggior parte del tempo.

L’Istat è un Ente di Ricerca pubblico, con circa 2.200 dipendenti, che appartiene alla Pubblica Amministrazione e riferisce alla Presidenza del Consiglio e alla Funzione Pubblica. L’Istat coordina le organizzazioni che producono statistiche a livello nazionale, raccolte nella rete Sistan, che comprende anche gli uffici di statistica di altri enti nazionali e locali. L’Istat è l’unico ente produttore delle statistiche ufficiali relative all’Italia, aggregate nell’ambito di Eurostat, l’Ente Statistico della Commissione Europea con sede in Lussemburgo e partecipa alla definizione degli standard internazionali. La Direzione IT (Information Technology) di Istat occupa circa 250 persone.

L’Istat ha processi produttivi fortemente basati sull’Information Technology (IT), che richiedono sempre maggiori capacità di elaborazione dei dati e più velocità di calcolo. Per questo, più del 10% degli addetti Istat è dedicato alla Direzione IT, con compiti che vanno dalla gestione dell’infrastruttura al Service Management, cioè la gestione dei servizi agli utenti.

La struttura IT di Istat era basata su di un modello a silos – spiega ancora Sindoni – con alcuni nuclei decentrati. Il Direttore ICT, Francesco Castanò, durante il suo mandato ha lavorato per centralizzare tutta l’informatica in un’unica Direzione, sforzo che è stato completato nel corso del 2016”.

Tra le molteplici esigenze da soddisfare per l’utenza Istat, una di quelle più importanti era sicuramente la necessità di garantire l’accesso anche da remoto alle risorse IT da parte di addetti che sempre più spesso lavorano in mobilità. Un altro aspetto importante era legato alla necessità di accelerare la velocità di rilascio di alcune soluzioni e aumentare la facilità di gestione di alcune componenti infrastrutturali. Infine, le esigenze di formazione del personale negli uffici territoriali non dovevano imporre l’implementazione di software on-premises.

Come strategia, quello che stiamo cercando di fare è di diminuire il nostro impegno sulla parte bassa di gestione dell’infrastruttura e concentrarci di più sulla governance”, aggiunge Sindoni.

Per raggiungere questi risultati, Istat ha deciso circa tre anni fa di virtualizzare le proprie risorse IT. “Ormai da più di un anno abbiamo virtualizzato il 99% del data center – commenta ancora Sindoni -, e abbiamo analizzato soluzioni per la virtualizzazione dei desktop, che ci permettessero di rispondere alle esigenze di mobilità degli utenti”. Lo scopo era, tra gli altri, quello di rendere il più possibile agevole la transizione dai desktop personalizzati a quelli virtualizzati, in modo che “gli utenti non si accorgessero della transizione. In quel periodo (due anni e mezzo fa) cominciavano ad affacciarsi sul mercato le prime soluzioni iperconvergenti, e noi abbiamo deciso di effettuare un PoC (Proof-of-Concept) sotto stress, alla fine del quale abbiamo scelto la soluzione Nutanix, che ci aveva dato un risultato nettamente migliore”.

Il miglioramento delle prestazioni è stato notevole: per esempio, utilizzando una soluzione di business intelligence SAS virtualizzata, si sono raggiunti degli incrementi di performance del 70%.

Nel prossimo futuro, grazie alla soddisfazione diffusa per la piattaforma, Istat prevede lo spostamento graduale su Nutanix di tutte le applicazioni. Tra l’altro, la virtualizzazione dei desktop ha migliorato l’esperienza d’uso degli utenti, senza causare loro alcun problema. “Oggi la reattività è talmente elevata che le applicazioni come database o posta elettronica si aprono immediatamente. In più, la copia di una Virtual Machine da un sito all’altro richiede non più di 1 minuto: meno di 1/30 di quanto potevamo fare prima di Nutanix”.

In alcuni test, Istat è stata in grado di spostare una virtual machine da 500 GB in 20 secondi.

Gradualmente verranno spostate su piattaforma Nutanix tutte le applicazioni critiche, come il Domain Controller, Active Directory, tutte quelle legate al backbone infrastrutturale che serve per gestire il sito web di Istat ed erogare altri servizi. “Dopo aver effettuato la migrazione su Nutanix di tutte le nostre applicazioni critiche, vogliamo testare la portabilità su Nutanix dei nostri DB relazionali e verificare la fattibilità di un hypervisor Nutanix”, conclude Sindoni.

I miglioramenti in termini di prestazioni e di facilità d’uso e manutenzione sperimentati da Istat sono una ulteriore prova della validità delle soluzioni Nutanix – aggiunge Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia – e possono convincere anche altre aziende a sposare Nutanix per le proprie esigenze di potenziamento ed evoluzione delle infrastrutture IT”.