Il presidente Amon Bar Lev delinea i trend caratterizzanti l’anno in scorso, volgendo uno sguardo anche al futuro

Sicurezza informatica

Si è tenuto qualche giorno fa a Milano l’annuale evento Check Point Security Tour2013 che aveva l’obiettivo di fare il punto della situazione del comparto IT in riferimento alla sicurezza. Personaggio di spicco, che ha preso parte alla manifestazione, è stato il presidente della società israeliana Amnon Bar-Lev che, per la prima volta in italia, ha delineato i trend caratterizzanti l’anno in corso volgendo anche uno sguardo al futuro, non senza alcuna difficoltà. Questo perchè il panorama della sicurezza informatica è talmente mutevole che da un momento all’altro possono comparire sempre nuove e imprevedibili minacce.

Il fenomeno del 2013, secondo Lev è stato senza dubbio l’attivismo digitale che, soprattutto a causa delle azioni plateali degli Anonymous, ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Un esempio è l’attacco avvenuto qualche mese fa al New York Times: dopo che tre dipendenti hanno cliccato su un link malevolo, in meno di due settimane oltre 40 PC sono stati infettati creando una botnet. Per botnet si intende una serie di dispositivi colpiti da un software malevolo che stabilisce una connessione di rete con uno o più sistemi di controllo che neutralizzano le difese Antivirus. Allarmanti i dati riportati da Lev: si stima che fino ad un quarto di tutti i personal computer connessi ad internet possa far parte di una botnet e che ben nel 63% delle organizzazioni sia stato individuato almeno un bot. Ogni 21 minuti un bot comunica con il suo centro di Command &Control.

Anche il nostro Paese appare fortemente colpito dalle minacce informatiche: “Ci sono stati oltre 6000 attacchi nel 2013 in Italia tra università, PA ed enti – spiega il Presidente di CheckPoint – sopratutto nelle organizzazioni dove sono conservati una gran mole di dati visto che agli aggressori conviene effettuare una sola violazione e ottenere una vasta gamma di informazioni importanti. Se poi si considera che già di suo le persone perdono un sacco di informazioni, risulta sempre più importante educare le persone a utilizzare bene le tecnologie, soprattutto quelle che sono portatrici di dati sensibili.

E nel futuro? “A livello globale – secondo Amnon Bar Lev – ci sarà un forte incremento delle attività di cyber war, considerate come azioni governative. Caos ed anarchia digitale saranno gli altri aspetti dell’hacktivismo, inteso come possibilità per diversi soggetti di affacciarsi al mondo degli hacker. Tecniche e strumenti sono oramai alla portata di tutti e sono gli stessi governi a reclutare nuove forze cibernetiche. Questo non vuol dire che bisogna essere conservatori e rifiutare le nuove tecnologie ma migliorare gli strumenti di difesa e di prevenzione, sia a livello pubblico che privato visto che i cittadini condividono tanto della propria vita sul web, mettendo a rischio più di quanto pensino“.

[nggallery id=52]