In un mondo instabile e dove il continuo cambiamento è la regola le smart machines sono destinate a prendere le redini per migliorare la qualità della nostra vita

La digital transformation si traduce nello sviluppo e nell’implementazione di applicativi e scenari d’uso che riguardano sempre più il quotidiano di tutti noi: il digitale sta già cambiando ed è destinato a cambiare sempre di più le nostre abitudini e il nostro modo di concepire le cose. Se n’è parlato all’annuale appuntamento con partner e clienti di Reply, Reply Xchange, che si è svolto all’Università Bocconi di Milano e che ha accolto i visitatori proprio con una dimostrazione concreta di come il futuro è già qui: dai progetti in ambito smart home (con servizi che permettono ai consumatori il rilevamento degli accessi e il monitoraggio dell’ambiente domestico tramite mobile app), a quelli nell’Health & Fitness (con l’utilizzo di wearables device che monitorano i parametri vitali e sono in gradi di restituire un feedback assolutamente utile), da quelli in ambito energy (con il monitoraggio e l’analisi dei dati relativi ai consumi di energia registrati dai contatori elettrici delle abitazioni), allo store (con prodotti dove convergono attività di monitoraggio dei comportamenti dei clienti, contextual marketing, digital payment e molto altro) per passare poi al gaming, alla sicurezza e alle connected cars.

Un mondo, questo, accomunato da due pilastri: il Cloud  e l’IoT, che sono proprio gli asset su cui sta lavorando Reply.

“La società ha registrato tassi di crescita a doppia cifra negli ultimi anni con un 2014 chiuso a 632 milioni di euro e un primo trimestre del 2015 che ha già registrato una revenue di 169 milioni – spiega Tatiana Rizzante, amministratore delegato del Gruppo -. Attualmente possiamo contare su 4770 collaboratori, un boom rispetto ai circa 1200 del 2005”.

“La società è riconosciuta ormai a livello internazionale – prosegue Rizzante -, un fatto che dimostra come le componenti su cui stiamo lavorando ci stiano venendo riconosciute. Siamo cresciuti molto in Germania ed Inghilterra, mentre siamo partiti di recente in Francia e Romania”.

 

“Il tema della digital disruption, d’altronde non è nuovo, ma la sua declinazione continua a cambiare nel tempo e diventa sempre più terreno di battaglia per ogni industry – afferma la Manager – e da questo punto di vista l’Europa sembra essere un terreno molto fertile, perché essendo il leggero ritardo rispetto ad altre aree offre maggiori opportunità. Il segmento più in crescita, invece, è quello manifatturiero, che con un opportuno processo di digitalizzazione può crescere dal 15 al 30% entro il 2030”.

Il futuro che ci attende è quindi legato ad una forte dimensione di instabilità e perciò diventa fondamentale innovare in continuazione per rispondere alle grandi sfide della vita. Come? La risposta ce l’ha data Filippo Rizzante, CTO di Reply, che individua la chiave di volta nell’intelligenza artificiale, quindi nelle smart machines, in grado di evolversi, imparare ed adattarsi ai nuovi contesti in continuo cambiamento.

Già ai giorni nostri la conoscenza delle macchine è paragonabile a quella del genere umano, ma il loro punto forte è che dispongono anche di enormi quantità di dati presenti in rete e di algoritmi sempre più precisi e sofisticati – soprattutto di algoritmi predittivi, che consentono alle macchine di prevedere il futuro.

Ma anche se le macchine diventano sempre più intelligenti non facciamoci prendere dal panico: siamo comunque lontani da scenari apocalittici in cui potrebbero prendere il sopravvento sul genere umano, perché le smart machines, così come concepite da Reply, sono semplicemente macchinari innervati da sensori in collegamento con altri sensori venendo così a creare un ecosistema di macchine che interagiscono tra di loro per migliorare la qualità della nostra vita.