RHEL ha permesso di far risparmiare ai clienti, su scala globale, 7 miliardi di dollari con interessanti opportunità per i partner

priorità di investimento aziendale

All’inizio di quest’anno, abbiamo presentato un nuovo studio di IDC che ha analizzato il contributo portato da Red Hat Enterprise Linux (RHEL) all’economia enterprise globale. Da allora, abbiamo utilizzato la ricerca per analizzare come Red Hat Enterprise Linux possa fornire interessanti opportunità per i partner, come abbiamo contribuito a creare 7 miliardi di dollari di risparmi per i clienti e come, oggi, Red Hat Enterprise Linux aiuti a supportare il ruolo sempre più centrale dei professionisti IT.

Un panorama IT in costante evoluzione

Non è esagerato affermare che il panorama IT sia completamente cambiato con l’introduzione di Red Hat Enterprise Linux, più di quindici anni fa. Per il 2019, IDC ha stimato un fatturato complessivo globale di 188 trilioni di dollari. Di questi, si stima che almeno il 40% venga toccato dal software, lasciando l’impatto dell’IT su circa 81 trilioni di dollari. Sì, avete letto bene, 81 trilioni di dollari. Considerato che tutto il software che costituisce l’impronta globale dell’IT sul business, deve essere eseguito su un sistema operativo, IDC stima che oltre il 50% faccia uso di Linux, con Red Hat Enterprise Linux che ne rappresenta il 25%.

Si tratta di un trend che si conferma anche per il mercato italiano: secondo i recenti dati presentati dall’Osservatorio Tech Company del Politecnico di Milano, in Italia le aziende che offrono soluzioni e servizi digitali valgono 30 miliardi di euro. Un dato simile rilevato anche dall’Assintel Report 2019 che stima il valore del mercato ICT italiano sui 30 miliardi di euro, con la crescita più significativa proprio quella del reparto software (con un aumento del 4,7% rispetto al 2017).

Sono un sacco di numeri, ma cosa significa tutto questo? Significa che Red Hat Enterprise Linux ha cambiato l’esperienza di molti professionisti IT in tutto il mondo. In un mondo incentrato sul software, abbiamo assistito ad un aumento della domanda di supporto e servizi IT che a sua volta contribuisce ulteriormente ad alimentare l’ecosistema IT globale.

Quando IDC ha chiesto alle aziende IT qual è stato il principale vantaggio tratto da Red Hat Enterprise Linux, ha scoperto un risparmio del 12% nella produttività del personale IT. Ciò significa che i professionisti IT spendono meno tempo nella gestione dei server, nelle attività IT di routine, nella gestione e risoluzione delle chiamate di supporto, nell’implementazione di nuove applicazioni aziendali e nell’aggiornamento di applicazioni mission-critical.

Una spinta all’occupazione

Oltre a migliorare la produttività, l’ecosistema Red Hat Enterprise Linux rappresenta una risorsa per l’occupazione. Includendo i dipendenti di Red Hat, l’ecosistema comprende quasi 900.000 lavoratori in tutto il mondo e si prevede che entro la fine del 2023, sempre secondo la ricerca di IDC, se ne aggiungeranno quasi 250.000. Dall’hardware e software ai servizi e alle aziende di canale, la maggior parte di questi nuovi posti di lavoro saranno altamente qualificati e remunerativi.

Allargando ulteriormente la prospettiva, i dipendenti dell’ecosistema hanno partner presso i loro clienti – i professionisti IT che lavorano con il software, l’hardware e i servizi su Red Hat Enterprise Linux. IDC stima che questa comunità arriverà a 2,1 milioni entro la fine del 2023. Quando combiniamo l’impiego dell’ecosistema con i professionisti IT che lavorano per i clienti Red Hat Enterprise Linux, è possibile che più di 3,3 milioni di persone possano lavorare a contatto con Red Hat entro il 2023.

A cura di Danilo Maggi, Marketing Manager, Red Hat Italia