Secondo i lavoratori americani intervistati il maggiore ostacolo alla produttività è il sovraccarico di lavoro .Le soluzioni possibili? Tecnologie wereable e orari di lavoro più flessibili

Da una recente indagine di Cornerstone OnDemand, condotta in collaborazione con la società statunitense di ricerca Kelton, emerge che il 68% dei lavoratori statunitensi a tempo pieno è afflitto da un eccessivo carico di lavoro. La metà del campione intervistato dichiara inoltre che le condizioni sono peggiorate nell’ultimo anno.

Sebbene alcuni lavoratori si sentano sopraffatti dalle troppe informazioni (40%) e dalla tecnologia (27%), oltre 6 persone su 10 (61%) crede che sia il sovraccarico di lavoro l’ostacolo principale alla produttività. Il risultato è l’amplificarsi del paradosso che caratterizza il lavoro nell’epoca della iperconnessione: più si lavora e meno si è produttivi; meno produttività significa più tempo necessario al lavoro. In un periodo storico in cui la tecnologia va modificando i ritmi di lavoro tradizionali, più di un quarto degli intervistati (26%) dichiara di non riuscire a staccare, nemmeno in vacanza.

“Viviamo in un mondo dove la presenza fisica sta diventando un optional, il confine tra lavoro e vita privata diventa sempre più sottile e gli orari di lavoro flessibili sono visti dai dipendenti come un diritto, non come gentile concessione del datore di lavoro”, commenta Adam Miller, fondatore e CEO di Cornerstone OnDemand. “Fortunatamente, il cloud e la tecnologia mobile stanno rendendo più facile intrecciare spazi di lavoro fisici e virtuali in modi che incoraggiano la collaborazione e la connettività”.

Alcuni risultati emersi dall’indagine
– Gestione del tempo. Avere tempo libero potrebbe aiutare i dipendenti a essere più produttivi. Il 65% dei lavoratori pensa che poter avere orari di lavoro flessibili e la possibilità di lavorare da casa possa aumentare la produttività.
– Distrazioni. Il 43% dei dipendenti considera le visite improvvisate dei colleghi il peggior nemico della produttività. Non sorprende quindi che per il miglioramento della produttività siano stati indicati in primo luogo ambienti di lavoro che favoriscano la concentrazione, come le “stanze chiuse” (37%), seguiti da “uffici a cubicoli” (23%). Solo il 19% considera idonei gli open space.
– Device wereable. Sebbene solamente il 12% degli intervistati dichiari di utilizzare questa tecnologia per lavoro, il 71% ne riconosce i vantaggi a favore della produttività. Questo piccolo numero di utenti utilizzatori è però destinato a crescere: il 72% degli intervistati ritiene che la tecnologia indossabile sul posto di lavoro finirà infatti per diventare standard.
– Rilevamento dati sul personale . 8 lavoratori full time su 10 sarebbero disponibili a utilizzare tecnologia indossabile fornita dall’azienda per tenere sotto controllo dati relativi la salute e il benessere del personale. Alcuni sarebbero disponibili a farlo in cambio di benefit, come ad esempio un aumento del bonus di fine anno (67%) o la riduzione del premio dell’assicurazione sanitaria (57%)