Durante l’evento annuale alla Fiera del Levante si cerca di capire a che punto è l’Agenda Digitale in Puglia e quali sono i settori nei quali è necessario insistere

Agenda Digitale

Tornano anche quest’anno gli Open Days Agenda Digitale 2018, organizzati in Fiera del Levante dal Dipartimento Sviluppo economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia con InnovaPuglia e il Distretto Produttivo dell’Informatica pugliese, in collaborazione con Assinter Italia. L’appuntamento annuale è diventato fondamentale per gli operatori del settore per capire a che punto è l’attuazione dell’Agenda Digitale in Puglia e quali sono i settori nei quali è necessario insistere per implementare la digitalizzazione.

La prima giornata è stata dedicata all’innovazione digitale in Puglia, ai servizi pubblici e alle competenze digitali, con la presentazione di due studi: Osservatorio Competenze Digitali, a livello nazionale, promosso da Assinter, AICA, Anitec‐Assinform e Assintel; e Osservatorio IT del Distretto Produttivo dell’Informatica pugliese sul territorio regionale.

Secondo i due studi, tra il 2014 e il 2017, la richiesta di data scientist e di esperti di cyber security e cloud computing in Italia è cresciuta rispettivamente del 369%, 388% e 280%. Il quadro pugliese è molto simile a quello nazionale: le imprese IT attive sul territorio regionale assumono principalmente sviluppatori (analisti programmatori e specializzati per il web), ma sono sempre più alla ricerca di esperti di sicurezza informatica (+156% nel 2017 rispetto al 2016) e di amministratori di rete (+76%).

Stando allo studio di Assinter, in Italia il digitale continuerà a produrre i suoi effetti principalmente nei settori dei servizi ai cittadini e dei servizi agli enti in ambito sanitario. E per consentire una continua crescita dei servizi digitali è necessario che gli enti si dotino sempre più di figure con competenze di tipo manageriale per pianificare il processo digitale, ma anche di competenze prettamente tecnologiche. Queste, quindi, le abilità necessarie allo sviluppo del digitale in Italia e in Puglia, dove però rimane spesso problematico l’incontro tra domanda e offerta di forza lavoro specializzata.

“In questi giorni in Fiera – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Antonio Nunzianteho potuto verificare la vitalità del territorio e la sua attrattività per gli altri paesi, l’Argentina, la Russia. La capacità di trasformazione digitale di questa regione è senz’altro una delle motivazioni più importanti che spingono gli operatori economici di tutto il mondo a guardare alla Puglia. Molto è stato fatto in questo settore e molto ancora sicuramente c’è da fare ma, come ho avuto modo di verificare da quando sono assessore allo sviluppo economico, la Regione possiede una struttura di grande valore che lavora alla digitalizzazione, fatta di dirigenti e funzionari interni e di strutture vocate di qualità, come InnovaPuglia. Tutti lavorano con grande sinergia e spirito di collaborazione. Per questi motivi sono confidente che la Regione Puglia sia assolutamente in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata e di fare del proprio territorio una terra innovativa e accogliente.”

“Affinché la Digital Transformation sia realmente il volano per lo sviluppo della competitività dei territori e di tutto il Sistema Paese – ha commentato il presidente di Assinter Italia e Insiel spa Simone Puksicoccorre costruire un effettivo collegamento tra la programmazione e la realizzazione dell’Agenda Digitale. Per farlo, è necessario poter contare su una fattiva collaborazione sinergica tra settore pubblico, mondo produttivo, ricerca ed Università: un’alleanza pre-competitiva e strategica che ponga al centro il tema della cultura digitale e sia capace di creare ed alimentare percorsi di generazione e diffusione di competenze. Questo nella consapevolezza che la modernizzazione dei processi si trasforma in vera innovazione solo quando diventa veramente inclusiva, generando quelle esternalità positive che tutti noi auspichiamo.”

Per il presidente di InnovaPuglia Carmela Tagliente, “l’avvento delle tecnologie intelligenti sta dando luogo ad un’integrazione tra industria e servizi che determinerà una necessaria riqualificazione del capitale umano. Emerge, infatti, come l’uso delle nuove tecnologie debba andare di pari passo con la valorizzazione dei lavoratori per ampliare le loro competenze e competitività professionali. L’innovazione digitale deve essere intesa come strumento di sviluppo della Pubblica Amministrazione per dare ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. Infatti, la capacità d’innovazione è una leva fondamentale per la crescita economica non solo della Regione Puglia, ma dell’intero sistema welfare del Paese. In tal senso, Innova Puglia, è costantemente impegnata a incoraggiare e diffondere una maggiore cultura digitale, con l’obiettivo di proporre e realizzare nuove sinergie tra il mondo delle Istituzioni, delle imprese e della formazione, certi che questa sia la strada giusta per offrire agli utenti servizi digitali adeguati e sempre più performanti.”

“Oggi abbiamo assistito a un interessante confronto – ha detto il presidente del Distretto Produttivo dell’informatica pugliese Salvatore Latronicotra i principali referenti regionali del digitale e i maggiori stakeholder del territorio. È una conferma per questo evento, ormai consolidato, che il Distretto e Innovapuglia hanno voluto da tempo. Si è registrata però l’assenza delle imprese, disaffezionate a questi incontri a causa della sensazione di una mancata progettualità, reale e concreta, che possa avere ricadute sul territorio e sul sistema delle aziende. Durante l’incontro è emersa la volontà di proseguire con forza sulla via del dialogo con le imprese, pronte a dare il loro contributo, impegnate in un profondo processo di rinnovamento dei loro prodotti e servizi. Perché la digitalizzazione del territorio possa essere colta come opportunità, è necessario coordinare in maniera strategica gli sforzi di tutti gli attori. Un esempio è la necessità di rispondere alla crescente domanda di capitale umano in ambito digitale, che può essere risolta con nuove politiche di attrazione di professionalità anche da altre regioni e di formazione adeguata delle risorse disponibili.”