Il 64% delle imprese Top dichiarano progetti di sperimentazione e prototipizzazione, mentre il 24% di esse dichiara investimenti al di sopra di 1 milione di Euro in servizi di Cloud Computing

Ngli ultimi tre anni il Cloud Computing è uscito dalla fase di early adoption per divenire l’opzione principale o comunque, da prendere sempre in seria considerazione da parte delle imprese e delle organizzazioni. Che il mercato sia realmente entrato in una fase di adozione su più ampia scala lo dimostra quel 64% di imprese Top che dichiarano progetti di sperimentazione e prototipizzazione, così come il 24% di esse che dichiara investimenti al di sopra di 1 milione di Euro in servizi di Cloud Computing. Nel quadro di insieme rientrano i programmi della PA per la razionalizzazione dei datacenter e l’espandersi dello tsunami Cloud nell’immenso numero delle piccole realtà aziendali che caratterizzano il nostro mercato.

Il Cloud Computing inizia a mostrare i suoi reali benefici e la sua vera efficacia come fondamentale Digital Enabler dell’intero sistema Paese, sicuramente l’abilitatore chiave nella modernizzazione del data center e la sua evoluzione verso modelli realmente Software Defined.

Nell’ambito delle varie forme di Cloud Computing, la scelta mainstream delle imprese appare sempre più quella del modello Hybrid, che mette insieme una struttura nel suo complesso fondamentalmente Private con servizi Public.

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Per gli scopi di dimensionamento del mercato, questa importantissima componente di servizi di Public Cloud è quella che completa la spesa IT, dal momento che tecnologie, infrastrutture e servizi di Private Cloud rientrano nel perimetro dell’IT on-premises e sono già inclusi nei consueti comparti dell’Hardware, del Software e dei Servizi IT.

Nella nostra declinazione, la “Spesa Cloud Computing” è quella che le imprese effettuano per acquisire servizi di Cloud Computing da provider esterni. Questi ultimi non sono sempre soltanto dei provider IT. Sempre più frequentemente sono anche imprese che pubblicano e mettono a loro disposizione servizi Cloud come business complementare a quello loro propriamente “core”.

E’ un effetto sempre più interessante dei progressi della trasformazione digitale; se volessimo essere particolarmente meticolosi dovremmo distinguere questi servizi tra Public, quelli messi a disposizione di qualsiasi cliente e, Private se forniti in esclusiva a uno specifico cliente. Per i nostri scopi Public Cloud è sinonimo di servizio il cui approvvigionamento avviene all’esterno.

La classificazione di Servizi di Cloud Computing che proponiamo è coerente con quella usata dai principali analisti internazionali: raggruppiamo i Servizi di Cloud Computing in macro-voci che fanno riferimento ai servizi “classici” di Infrastracture as a Service (IaaS), di Platform as a Service (PaaS) e di Software as a Service (SaaS). A questi vanno aggiunti i servizi di Business Process as a Service (BPaaS) e quelli di Cloud Management and Security Services.

Escludiamo peraltro dal perimetro il valore dei Servizi di Advertising offerti in Cloud intesi come fee e quant’altro perché, a nostro avviso, rientrano a tutti gli effetti nei budget di marketing.

Il volume di Spesa complessiva raggiunta quest’anno da questi servizi nel nostro mercato è di 3.152 milioni di Euro, con un tasso di crescita annuo che rimane molto sostenuto e pari al +19,5% [Figura 01].

Figura 01 Il mercato italiano dei Servizi di Cloud Computing

Schermata 2017-03-13 alle 18.43.21Fonte Assintel