L’associazione nazionale delle aziende IT che realizzano software gestionale si è rivolta all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

#ChiPuoPaghi: l'appello alla responsabilità di AssoSoftware

Assosoftware – l’associazione nazionale che riunisce, rappresenta e tutela gli interessi di oltre il 90% delle aziende dell’Information Technology che realizzano software applicativo-gestionale professionale – ha intrapreso passi per favorire la libera concorrenza sul mercato segnalando alcune iniziative di ordini professionali e casse di previdenza che la alterano, intervenendo direttamente sul mercato con offerte sovvenzionate da fondi pubblici.

Assosoftware ha depositato nei giorni scorsi due segnalazioni ufficiali all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, stigmatizzando l’iniziativa del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro, che intendono fornire direttamente ‒ e a spese dei propri amministrati e assistiti ‒ software gestionale a prezzi “calmierati” o addirittura gratis. Così facendo, gli enti segnalati, a giudizio di Assosoftware, violano le regole della concorrenza, come l’Antitrust ha già chiaramente valutato in un caso simile in cui ha reso “un chiarissimo parere alla Cassa Nazionale di Assistenza e Previdenza Forense.”

Assosoftware apprende dagli organi di stampa di un comunicato del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili nel quale si offre una visione parziale e non veritiera dell’attività delle associate . Rispettosa del proprio ruolo istituzionale, Assosoftware non intende entrare in polemica, ma precisa quanto segue.

  1. Assosoftware non ha motivo di ritenere che la gara di affidamento della “Piattaforma Hub B2B” con la quale erogare un servizio di fatturazione elettronica destinato ai commercialisti sia viziata da illegittimità amministrativa quanto al suo svolgimento,anche perché ne conosce gli atti.
  2. Assosoftware ha motivo invece di ritenere che la decisione di offrire tale servizio sia in sé illegittima e violi le norme della concorrenza.

Il ricorso all’Autorità antitrust è circostanziato e documentato e riguarda le scelte di opportunità e di mercato.

Assosoftware è stata nominata espressamente in un comunicato, dove si afferma che tutte le sue associate sarebbero state invitate alla gara: non è questo il punto. Assosoftware aveva ben più che tempestivamente espresso le proprie perplessità al CNDCEC, indicando il modo legittimo per aiutare i Commercialisti nell’affrontare l’inizio dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica e rispettoso del mercato. Il Consiglio Nazionale ha deciso di non cogliere il contributo di Assosoftware. Allo stesso modo ha deciso di ignorare le plausibili preoccupazioni dell’Antitrust, che a quanto risulta ha chiesto chiarimenti in merito, procedendo comunque all’assegnazione.

Una questione di privacy e di livelli di servizio

Paradossalmente, una delle motivazioni con cui sono state pubblicamente attaccate le associate di Assosoftware da alcune sigle sindacali dei Commercialisti è quella per cui le stesse sarebbero interessate, oltre che a un legittimo profitto, alla raccolta di dati personali per non si sa quale illegittimo tornaconto.

Tuttavia il Presidente di Assosoftware Mariotti fa notare come:

  1. “Ogni illazione su possibili intenti delle società di software è un gratuito processo alle intenzioni, soprattutto visti i rilevanti investimenti in strutture tecniche di sicurezza e rendere le procedure interne aderenti al GDPR.
  2. La manifestata preoccupazione di avere società di software che raccolgono dati dei clienti dei Commercialisti non sembra poter essere risolta accentrando il servizio su una singola piattaforma in mano a una singola società, anche se scelta dal CNDCEC, meglio di quanto non lo sarebbe con una pluralità di società libere di contendersi il mercato anche sulla base di precise garanzie contrattuali sul trattamento dei dati.
  3. La piattaforma proposta non effettua il servizio di conservazione, che viene invece affidato allo SDI, proprio laddove il Garante della privacy ha segnalato criticità;
  4. La piattaforma pubblica non garantisce un preciso livello di servizio, per cui compararlo a un servizio decennale di conservazione professionale è a nostro giudizio è sbagliato”

Una tendenza preoccupante

Quello della fatturazione elettronica è solo uno dei fenomeni che preoccupano Assosoftware, che da sempre si spende per far sposare le esigenze dei produttori di software con quelle della clientela e per un dialogo con le istituzioni, al fine di guidare al meglio la trasformazione digitale, come anche nel caso della fatturazione elettronica, dove ha creato uno standard che facilita l’integrazione con le altre funzioni aziendali.

Sempre più ordini e casse di previdenza sembrano preoccupate di sostituirsi al mercato, invece di guidare imparzialmente la trasformazione digitale che i propri amministrati affrontano; ciò anche laddove il mercato funziona e fornisce varie soluzioni tra loro in concorrenza. Assosoftware ribadisce di ritenere, in linea con tutti gli insegnamenti sull’azione pubblica nel mercato, che tali interventi debbano essere eccezionali, riservati ai casi in cui gli operatori del mercato non offrano soluzioni che coprano le esigenze funzionali e in maniera da garantire la pluralità e l’interoperabilità. Non sempre è così.

Abbiamo segnalato infatti l’iniziativa dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, per la fornitura di un’applicazione di gestione paghe, attraverso una fondazione interamente controllata e finanziata dall’Ente di previdenza di categoria. È chiaro che in tale modalità i costi finali risulteranno bassi, ma lo saranno in quanto vengono impropriamente utilizzati fondi pubblici che potrebbero essere veicolati diversamente e in maniera più rispettosa per chi in questi anni ha affrontato rilevanti investimenti per offrire software e servizi affidabili e tempestivamente aggiornati alle mutevoli condizioni del complesso apparato normativo italiano.

Assosoftware ribadisce che il suo intervento intende contribuire a ristabilire un sano rapporto istituzionale tra gli operatori del mercato e chi gestisce interessi diffusi di categorie professionali. Si conferma disponibile al dialogo, nel rispetto delle reciproche competenze e ruoli.