L’86% delle aziende in EMEA è convinto che le proprie soluzioni di fraud management non siano all’altezza, ma gli investimenti in tecnologia non bastano

L'importanza strategica delle risorse umane nel fraud management

Un recente studio di Forrester Consulting commissionato da Experian che ha coinvolto 900 aziende in Europa, Medio Oriente e Africa ha rivelato che, in EMEA, un decision-maker su tre (34%) considera vulnerabili i propri canali digitali e che il furto di dati da attività malware, hacking e social engineering impatta circa il 60% delle imprese intervistate. Tuttavia, solo il 14% di esse ritiene che le loro soluzioni di fraud management siano ottimizzate.

Questo significa che l’86% delle aziende in EMEA è convinto che le proprie soluzioni di fraud management non siano all’altezza, e quindi ritiene di essere esposto a rischi. I fraudster sono veloci, instancabili, indiscriminati, inventivi e opportunisti, ed è indubbio che siano disponibili a passare da un canale all’altro e da un mercato all’altro pur di entrare in possesso di denaro. Le informazioni relative alle vulnerabilità emergenti verranno rapidamente scambiate e condivise.

È evidente che la complessità delle frodi, la mutevolezza delle situazioni e le sfide emergenti continuano a causare problemi a molte aziende. Data la natura globale delle frodi, sono molteplici le imprese che semplicemente non sono in grado di gestire il rischio internamente. Ed è altrettanto chiaro che molte faranno significativi investimenti in automazione, machine learning e analisi predittiva nei prossimi tre anni.

Ma oltre agli investimenti in tecnologia, è necessario dedicare del budget alle risorse umane. Mentre il fraud team medio è composto da 15 persone, molte realtà ammettono di essere in difficoltà per via di mancanza di talenti e manodopera specializzata. La sfida è globale e deve essere indirizzata con una certa urgenza.

In effetti, quasi un’azienda su quattro (22%) attualmente ritiene che le risorse destinate al fraud management siano insufficienti. Per affrontare i trend emergenti in questo ambito, lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie sono necessarie nuove competenze, e sono numerose le aziende che non possono contare su un numero adeguato di fraud data analyst. Gli investimenti a breve termine -nei prossimi 12 mesi – per soddisfare questi requisiti verranno destinati a nuove tecnologie, training e maggior supporto esterno.

Le imprese sono impegnate in una corsa digitale contro i fraudster che operano ignorando confini, regole e normative. Ma la sfida modificherà e accelererà il passo dell’evoluzione tecnologica nell’approccio alla gestione di frodi e rischi. Aree in cui il supporto di un partner esperto in biometria, analisi di device multi-layered e tecnologia di geolocalizzazione è più che auspicabile.

A cura di Cristina Iacob, Commercial Strategy Director di Experian Italy, Balkans, Turkey & ME