Le organizzazioni sono a caccia di Digital Capabilities per trasformare in chiave digitale il proprio business: eCRM & Profiling Manager, Digital Marketing Manager e Chief Innovation Officer sono le figure più richieste, il Chief Digital Officer è il profilo più difficile da reperire sul mercato.

[section_title title=Le aziende ricercano competenze digitali per guidare la Digital Transformation – Parte 2]

Le nuove competenze per la trasformazione digitale

Le aree aziendali che più richiedono nuove professionalità e competenze per la trasformazione digitale sono il Marketing (48%), l’IT (47%) e la Direzione risorse umane stessa (47%). Ma anche il Legale, la Qualità la Sicurezza e gli Acquisti sentono questa necessità.

La figura professionale maggiormente introdotta nelle aziende nel corso del 2015 a questo scopo è l’eCRM & Profiling Manager: il 17% delle aziende del campione se ne doterà per migliorare l’efficacia della relazione con la clientela attraverso il Customer Relationship Management. Segue il Digital Marketing Manager, introdotto dal 14%, figura che ha il compito di gestire e ottimizzare le interazioni digitali con consumatori e prospect attraverso i canali social, web e mobile, nel rispetto degli obiettivi di vendita e di marketing e coerentemente con la brand reputation dell’azienda. Stessa percentuale (14%) per il Chief Innovation Officer, che propone modelli innovativi per il business dell’impresa per sfruttare al meglio la rivoluzione digitale.

Per reperire questi profili, nella maggioranza dei casi si ricorre allo sviluppo interno – individuando quelle persone che se adeguatamente formate possono assumere le conoscenze tecniche necessarie per rispondere agli obiettivi di business – piuttosto che la ricerca esterna. Un indicatore della difficoltà di reperimento di molti digital job profile. Tra tutte la figure, la più complessa da reperire sul mercato esterno (per il 44% del campione) è il Chief Digital Officer, il ruolo che ha il compito di sovrintendere e coordinare le figure dei canali digitali. Seguono (difficile da reperire per entrambi secondo il 32% delle aziende) il già citato Chief Innovation Officer e il Data Scientist, che ha il compito di leggere i trend socio-culturali, individuare, aggregare ed elaborare fonti di dati, interpretare le informazioni raccolte e darne una traduzione a livello di impatti di business.

Nascono le “Digital Soft Skill”

Guidare l’azienda verso la trasformazione digitale, da un punto di vista del capitale umano vuol dire anche ripensare in chiave digitale le tradizionali soft skill, elementi differenzianti che le organizzazioni tengono sempre più in considerazione anche in fase di recruiting. “Le Digital Soft Skill sono competenze trasversali lette alla luce dell’evoluzione digitale – precisa  Mariano Corso -, capacità soft di tipo relazionale e comportamentale che consentono alle persone di utilizzare efficacemente i nuovi strumenti digitali per migliorare produttività e qualità delle attività lavorative svolte”.

L’ambito tra le Digital Soft Skill più presente all’interno delle organizzazioni è quello della Digital Awareness: nel 70% delle aziende le persone possiedono già una capacità medio-alta di preservare la confidenzialità dei dati e delle informazioni scambiati in base agli strumenti utilizzati e ai contesti, nel 62% sono capaci di utilizzare in modo corretto e bilanciato gli strumenti digitali evitando problemi di salute, ad esempio mantenendo una corretta posizione ergonomica di lavoro, squilibri nella relazione lavoro-vita privata. L’ambito su cui invece le organizzazioni sono più indietro è la Virtual Communication: solo il 35% del campione ritiene che i propri dipendenti possiedano capacità adeguate per comunicare e collaborare virtualmente utilizzando in modo efficace i diversi strumenti digitali.

Il settore dei Servizi è quello più maturo dal punto di vista delle Digital Soft Skill, in particolare, le aziende appartenenti ai settori ICT, Consulenza, Media e Telco mostrano livelli di maturità maggiori soprattutto negli ambiti Knowledge Networking e Creativity. Per sviluppare e introdurre le diverse tipologie di Digital Soft Skills all’interno delle organizzazioni l’approccio più diffuso tra le aziende è quello di utilizzare corsi di formazione spot (nel 67% dei casi), seguito da attività di comunicazione e sensibilizzazione, come iniziative sulla Intranet, corner point in azienda, campagne di comunicazione, innovation lecture con personalità rilevanti su queste tematiche (52%). Circa un’impresa su cinque ha iniziato a valutare le Digital Soft Skills anche in sede di selezione dei candidati.

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