Un mix tra API e piattaforme di analisi ed integrazione dati permette alle imprse di ottenere dei vantaggi. Parola di Axway

Il ruolo chiave delle API nella trasformazione digitale

Il futuro sarà sempre più digital. A confermalo sono i più noti istituti di ricerca che stimano 200 miliardi di dispositivi connessi alla rete entro il 2020, con un mercato dell’Internet of Things che supererà i 1000 miliardi di dollari. Non solo: il 90% delle auto sarà connessa, e le smart home genereranno un giro d’affari da circa 79 miliardi. Queste sono solo alcune delle previsioni che probabilmente si concretizzeranno nei prossimi anni, ma che ci fanno sicuramente capire la profonda trasformazione che il nostro mondo sta vivendo: si rinnovano i modelli di business, si aprono nuove opportunità e cambia il rapporto con la clientela.

A giocare un ruolo fondamentale in questo momento di cambiamento sono e saranno i dati perché questi, se ben analizzati, permettono alle imprese di prendere decisioni maggiormente efficaci ed anticipare in alcuni casi le esigenze della clientela – ha spiegato Giulio Ballarini, Country Manager Italia di Axway. – Purtroppo però non sempre questo avviene nonostante oggi ogni persona fornisca alle imprese circa 1,7 megabyte di informazioni. Esiste infatti una problematica piuttosto allarmante: le imprese non riescono a conoscere a fondo il cliente a causa di approcci tradizionali alla customer experience poiché basati su iniziative omnicanali, ormai divenute obsolete”.

Le imprese infatti non possono più focalizzarsi su approcci chiusi all’interno dell’organizzazione stessa ma, dovrebbero adottare approcci olistici: una recente ricerca Axway in collaborazione con IDC evidenza infatti che il 52% delle imprese sta passando al concetto di “innovazione collaborativa” e a quello di “open innovation”.

La condivisione delle informazioni risulta spesso determinante e permette di accelerare l’innovazione poiché a beneficiarne sarà l’intero ecosistema. È possibile infatti creare business che oggi ancora non esistono, grazie anche alle API che aiutano a promuovere la collaborazione e l’innovazione” ha aggiunto Ballarini.  

E le imprese lo hanno capito: il 73% delle organizzazioni ritiene infatti che le API siano una priorità per il business, percentuale questa che sale all’80% per i senior executive operanti nel settore dei servizi finanziari.

Sembra quindi un mix tra API e piattaforme di analisi ed integrazione dati ad essere la soluzione vincente. Ne sono esempio alcuni casi di clienti di Axway.

La Società Esercizi Aereoportuali (SEA), che gestisce  gli aeroporti di Linate e Malpensa ha deciso di affidarsi alle API per sviluppare nuove applicazioni e servizi in modo più rapido, riducendo il time-to market e i costi di manutenzione e gestione del 30% e promuovendo il miglioramento della customer experience. Questo grazie anche alla condivisione  delle informazioni sia all’interno della propria struttura che con i Partner esterni e con attori come regione, ente turistico, aziende di mobilità ed alberghi ad esempio.

L’aeroporto, ora entrato nella sua fase 3.0, assomiglia sempre di più ad un centro commerciale e la possibilità di fare business ed aumentare la customer experience dei viaggiatori è ormai un fattore concreto. È possibile ad esempio realizzare un’applicazione che informa rispetto ai parcheggi liberi o se è necessario partire prima per raggiungere l’aeroporto in caso di traffico, oppure offerte mirate consegnate ai passeggeri di ciascun volo a seconda della provenienza” ha aggiunto Ballarini.

Il Consorzio Servizi Bancari (CSE) ha invece deciso di accelerare la digital transformation dei servizi bancari tradizionali a moderni, sfruttando le opportunità offerte dalle API aperte del banking e dalle recenti disposizioni legislative della PSD2. Verranno inoltre combinati servizi esistenti, ne saranno creati di nuovi  sia per clienti che per i partner e la comunità di sviluppatori.

TIM ha realizzato una piattaforma cloud aperta che è un vero e proprio marketplace pensato per gli sviluppatori e basato sulle API. BMW ha invece adottato un’applicazione (le auto nuove hanno una vera e propria SIM) che permette di trasferire tutte le informazioni alla casa madre in modo da valuta lo stato dell’auto. Dun & Bradstreet infine, azienda che raccoglie le informazioni riguardanti le diverse organizzazioni, ha adottato le API ottenendo un fatturato extra di 37 milioni di dollari.