I processi decisionali basati su AI risultano più efficaci nel lungo periodo quando si riesce ad ottenere fiducia: prospettive a lungo termine, empatia nell’esercizio della leadership ed empowerment del personale

La chiave della trasformazione digitale è la fiducia

Fujitsu ha pubblicato un nuovo studio che sottolinea la necessità, per poter raggiungere il successo di business sul lungo termine, di ottenere fiducia – in particolare come fondamento dei processi decisionali basati sull’AI. Il report evidenzia come le aziende abbiano una maggior probabilità di successo nelle loro iniziative di trasformazione digitale quando il loro approccio comprende misure capaci di promuovere la fiducia come prospettive a lungo termine, empatia nell’esercizio della leadership e azioni dedicate all’empowerment del personale.

Tre business leader su cinque (63%) affermano di essere disposti a fidarsi delle decisioni prese da una AI a patto di poter conoscere i ragionamenti da cui esse scaturiscono, come rilevato dallo studio Fujitsu Future Insights Global Digital Transformation Survey Report 2019 realizzato sulla base delle opinioni di 900 top manager e decision maker di grandi e medie aziende di 9 Paesi1. Due terzi del campione (66%), inoltre, sono inclini a fidarsi delle organizzazioni che pubblicano il codice etico che governa il rispettivo utilizzo delle AI.

Secondo David Gentle, Director of Strategy and Foresight di Fujitsu, “Sembra che i business leader abbiano già raggiunto un livello sorprendentemente alto di fiducia quando si tratta di processi decisionali basati su AI. Questo è particolarmente vero in quelle aree che presentano un minor impatto umano, dove sei intervistati su dieci sono pronti a permettere alle AI di prendere decisioni, come ad esempio nel caso del controllo qualità della produzione industriale, e il 56% non ha niente da obiettare se le AI formulano decisioni in ambito sportivo.”

Nonostante le iniziative di trasformazione digitale siano in corso o già completate presso l’87% delle aziende coinvolte nello studio, la sfida rappresentata dalla fiducia continua a rimanere un problema, in particolare per quanto concerne il modo in cui le varie organizzazioni trattano i dati personali. Il 72% di dirigenti e decision maker è preoccupato della possibilità che propri dati personali vengano utilizzati illecitamente da soggetti non autorizzati; ciononostante, il 69% degli intervistati considera accettabile fornire dati personali ad aziende percepite come affidabili, e il 67% esprime la medesima opinione verso le situazioni nelle quali i dati personali possono aiutare a migliorare prodotti e servizi.

David Gentle ha aggiunto: “Esiste una diffusa e crescente sensazione secondo la quale la fiducia si sta riducendo tanto nella società quanto nel business. Crediamo quindi che la ricostruzione della fiducia sia diventato il pilastro portante sul quale preparare un futuro migliore. Fujitsu è sempre stata convinta che la fiducia sia alla base del successo di business, tanto che fornisce un deciso supporto alla fiducia che si trova alla base delle attività dei propri clienti. Stiamo lavorando per aiutare a creare un futuro brillante nel quale le persone possano vivere guardando con tranquillità e fiducia alle tecnologie che lo rendono possibile. Questa è la vision di Fujitsu verso una Human Centric Intelligent Society.”

E ancora: “I vantaggi che sono stati prodotti dalla tecnologia digitale sembrano scontati e diffusi ovunque, tuttavia la fiducia nel controllo dei dati personali e le decisioni formulate dalle AI generano preoccupazioni. Come dimostra questa nuova ricerca realizzata da Fujitsu, le aziende devono lavorare duramente per creare un senso di fiducia con i loro stakeholder: chi riesce a farlo, come si è visto, ha più probabilità di raggiungere il successo. Il fatto che lo studio indichi anche come queste preoccupazioni siano condivise tra i business leader di tutto il mondo è un segnale positivo, dal momento che significa che la necessità di cambiare è ben compresa da persone che si trovano nella posizione adatta per influire sull’agenda futura.”