Cisco 2017 Midyear Cybersecurity Report: la convergenza tra IT e OT impone a tutti i settori di migliorare il livello di sicurezza generale

Internet of Threats: tutte le previsioni per il 2021

Cisco ha rilasciato il Midyear Cybersecurity Report (MCR). La notizia più preoccupante riguarda gli attacchi ancora più sofisticati portati avanti dai cbercriminali, il cui obiettivo non è solo colpire bensì distruggere per impedire a chi si difende di ripristinare i propri sistemi e dati. Abbiamo coniato un nuovo nome per questi attacchi: destruction of service (DeOS).

Gran parte dei trend legati alla sicurezza esplorati in questa edizione del report sono proprio legati ai DeOS. Ad esempio, gli attaccanti stanno evolvendo e innovando le campagne ransomware e DDoS in modo che siano realmente in grado di distruggere le reti delle aziende. Così facendo, viene danneggiata anche la capacità dell’azienda di riprendersi dall’attacco.

Nella loro battaglia per guadagnare tempo e spazio per agire, gli avversari cercano continuamente nuovi modi per eludere i sistemi di rilevamento, di solito cambiando velocemente approccio quando la tattica utilizzata non funziona. Come spiegato nel report, stanno facendo un cambio di rotta abbandonando gli strumenti più recenti per tornare a quelli più vecchi, ad esempio allontanandosi dagli exploit kit e riutilizzando attacchi di tipo social engineering, come i “Business email compromise” (BEC). 

Si sta inoltre ampliando la superficie d’attacco, la portata e l’impatto di queste minacce. I recenti attacchi, come ad esempio WannaCry e Nyetya, sono la dimostrazione della rapidità con cui si diffondono e dell’effetto distruttivo di attacchi che sembrano i “soliti” ransomware che conosciamo, ma che in realtà sono molto più distruttivi. 

Ciò di cui possiamo essere certi, e che emerge chiaramente dal report, è che l’IInternet of Things (IoT), e la sua miriade di dispositivi e sistemi con numerose debolezze pronte per essere sfruttate, avranno un ruolo centrale nel far sì che l’impatto di queste campagne sia maggiore. L’IoT è quindi il nuovo confine in cui “buoni e cattivi” si scontreranno.

La misurazione dell’efficacia delle procedure di sicurezza di fronte a questi attacchi è fondamentale. E in questo Cisco garantisce tempi di rilevamento delle minacce (“time to detection” TTD) unici. Tempi rapidi di rilevamento sono essenziali per limitare da una parte lo spazio di manovra di chi attacca e dall’altra le interruzioni del business. Da novembre 2015, il tempo medio di rilevamento Cisco (TTD) è diminuito da 39 ore a circa 3,5 ore registrate nel periodo tra novembre 2016 e maggio 2017.

Panorama delle minacce: chi sale e chi scende

I ricercatori Cisco hanno osservato come si è evoluto il malware durante la prima metà del 2017 e hanno individuato nuove modalità con cui gli avversari stanno personalizzando le loro tecniche di distribuzione, di offensiva e di evasione. L’approccio è sempre più quello di spingere le vittime ad attivare una minaccia cliccando un collegamento o aprendo un file dannoso. Stanno inoltre sviluppando un tipo di malware ‘fileless’ che risiede nella memoria ed è più difficile da rilevare o investigare perché si cancella al riavvio del dispositivo. Infine, gli avversari si basano su infrastrutture anonime e decentrate, come il servizio di proxy Tor, per oscurare le attività di comando e controllo. 

Se da un lato vi è un notevole declino negli exploit kit, altri attacchi tradizionali stanno vivendo una ripresa:

  • Il volume dello spam è aumentato considerevolmente, poiché molti attacchi utilizzano metodi collaudati, come l’email, per distribuire malware e ricavare profitti. I ricercatori di sicurezza di Cisco prevedono che lo spam con allegati dannosi continuerà ad aumentare mentre l’andamento degli exploit kit rimane costante.
  • Spyware e adware, spesso poco considerati dai professionisti della sicurezza, perché ritenuti più noiosi che dannosi, sono forme di malware che continuano a persistere e ad essere pericolosi per le imprese. Cisco ha monitorato 300 aziende per un periodo di quattro mesi e ha scoperto che 3 famiglie di spyware più di altre hanno infettato il 20% del campione. In un ambiente professionale gli spyware possono rubare le informazioni personali e aziendali, indebolire il livello di sicurezza dei dispositivi e aggravare le infezioni da malware.
  • I progressi del ransomware, come la disponibilità di Ransomware-as-a-Service, semplificano già di per sé gli attacchi dei criminali informatici, a prescindere dalla loro effettiva abilità. Ransomware non ha solo fatto notizia, ha fatto guadagnare oltre 1 miliardo di dollari nel 2016; potrebbe essere una stima al ribasso, essendo ancora molte le aziende che anche a fronte di perdite più elevate non ne danno notizia. La “truffa del Ceo”, o Business email compromise (BEC), un attacco di social engineering in cui viene inviata un’email con l’intento di ingannare le aziende per far trasferire denaro agli aggressori, sta diventando molto redditizia. Secondo l’Internet Crime Complaint Center tra ottobre 2013 e dicembre 2016 sono stati rubati 5,3 miliardi di dollari con questo metodo.

Tutti i settori affrontano sfide comuni

I criminali informatici creano un numero crescente di minacce sempre più sofisticate, di fronte alle quali le imprese nei vari settori industriali sono chiamate a mettersi in pari con i requisiti basilari in materia di cybersecurity. Poiché Information Technology e Operation Technology convergono nell’Internet of Things, le aziende devono anche combattere contro la mancanza di visibilità e la complessità. Nell’ambito dello studio Security Capabilities Benchmark Study, Cisco ha intervistato circa 3.000 responsabili della sicurezza in 13 paesi e ha rilevato che i team di sicurezza sono sempre più sopraffatti dal volume degli attacchi in tutti i settori verticali. Questo fa sì che in molti applichino controlli di sicurezza in modo reattivo. 

  • Non più di due terzi delle aziende analizza gli alert di sicurezza. In alcuni settori (come la sanità e i trasporti), la stima si avvicina al 50%.
  • Anche nei settori più reattivi (come la finanza e la sanità), le aziende mitigano meno del 50% per cento degli attacchi anche se sanno che si tratta di attacchi dannosi.
  • Le violazioni sono un campanello di allarme. Nella maggior parte dei settori, le violazioni hanno favorito un modesto miglioramento della sicurezza nel 90% delle aziende. Alcuni settori (come i trasporti) sono un po’ meno reattivi, con il valore che scende a poco più dell’80%.  

Cisco suggerisce alcune azioni da intraprendere per la protezione degli ambienti aziendali

Per combattere gli attacchi odierni frutto di abilità sempre maggiori, le imprese devono affrontare la sicurezza con un atteggiamento proattivo. Cisco consiglia di:

  • Mantenere le infrastrutture e le applicazioni aggiornate in modo che gli aggressori non possano sfruttare le vulnerabilità note.
  • Combattere la complessità adottando una difesa integrata. Limitare gli investimenti a silos.
  • Rendere il management consapevole dei rischi, dei vantaggi e degli impatti economici per poi trasferire la consapevolezza all’intera azienda.
  • Stabilire metriche chiare. Usare i dati analizzati per convalidare e migliorare le pratiche di sicurezza.
  • Prendere in esame la formazione dei dipendenti in tema di sicurezza preferendo una formazione differenziata a seconda dei ruoli rispetto a una formazione universale per tutti.
  • Trovare un equilibrio tra difesa reattiva e risposta proattiva. I controlli o i processi di sicurezza non sono procedure del tipo “imposta e dimentica”.