È necessario comunque favorire gli investimenti in innovazione ricorrendo anche a nuove formule e a nuovi interlocutori, viste le difficoltà del nostro sistema bancario.

Investire in innovazione: dove conviene?

Colpo di reni dell’indice di fiducia degli investimenti tecnologici Ifiit, che sale a 35,80 punti, sugli stessi livelli che erano stati toccati proprio un anno fa, nel mese di novembre del 2015.

La platea degli intervistati manifesta una moderata crescita dell’ottimismo, in parte legata al progetto di allargamento dell’Industria 4.0 con l’iniziativa del governo per promuovere il nuovo modello produttivo nel nostro Paese, e in parte grazie alle nuove dinamiche internazionali, con una ripresa della domanda di prodotti del made in Italy dalle aree asiatica e statunitense.

Pesano invece ancora fattori interni, come i consumi che stentano a decollare, e un certo clima, misto di sfiducia e di attesa, legato alle difficoltà politiche, alle aspettative incerte sulle presidenziali americane, sulle elezioni referendarie in Italia e sulla politica monetaria, statunitense ed europea. È necessario comunque favorire gli investimenti in innovazione ricorrendo anche a nuove formule e a nuovi interlocutori, viste le difficoltà del nostro sistema bancario.

Schermata 2016-11-11 alle 14.00.28

A livello settoriale si nota che sono ancora una volta le aziende fortemente internazionalizzate o grandemente esposte all’automazione di processo, quello che propendono verso una maggiore innovazione nelle proprie organizzazioni. Qualche segnale di risveglio di attenzione verso progetti di evoluzione produttiva si registra anche nelle medie imprese meccaniche che lavorano nelle filiere dei distretti tessile e del legno. Restano deboli i settori del commercio e delle costruzioni, che faticano a risollevarsi dal persistente minimo che caratterizza in questa fase il livello della loro fiducia negli investimenti.